ALPI AVIATION. GIOELLO DI TECNOLOGIA ITALIANA, SFILATO DALLA CINA ALL'ITALIA CON GRAVE SLEALTA'

Redazione, 12 febbraio 2022.

Che i cinesi stiano svolgendo un'intensa attività di shopping silenzioso in Italia è sotto gli occhi di noi tutti.

Come abbiamo già scritto, in altre occasioni, su queste pagine, alla Cina molto interessano le nostre competenze e se le stanno prendendo, una alla volta, senza fare rumore, come è nel loro stile, infido.

Silenziosi, i cinesi, colpiscono il cuore del nostro sistema economico, industriale, tecnololgico, culturale.

A  Milano, a Palazzo Clerici - Via Clerici 5, c'è la sede della Camera di Commercio Italo-Cinese e da questa, svolge un'incessante opera di persuasione e di coinvolgimento dei nostri imprenditori.

L'ultima iniziativa è l'invito a partecipare al China International Import Expo 2022 che si terrà a Shanghai, dal 5 al 10 novembre 2022.

E, si legge che Anche quest’anno, la CAMERA DI COMMERCIO ITALO CINESE, FONDAZIONE ITALIA CINA e AICE sono stati ufficialmente incaricati dal Ministero del Commercio cinese (MOFCOM) di organizzare una collettiva di imprese italiane all’edizione 2022 della China International Import Expo (CIIE).

E, che La CIIE, arrivata alla sua quinta edizione, è la prima fiera dedicata all'import in Cina, nonché piattaforma ideale per le aziende interessate a sviluppare e potenziare la presenza nel mercato. La manifestazione annovera ogni anno migliaia gli espositori provenienti da 120 Paesi che la scelgono per introdurre in Cina nuovi prodotti, tecnologie e servizi.

Gli italiani abboccano, attratti dalla conquista del nuovo e immenso mercato cinese, pronto, in verità, ad ingoiarli con tutte le loro competenze, se di interesse dello stato cinese, fatta la cernita, durante la stessa esposizione, organizzata, comodamente, in casa, a Shanghai.

Nel marzo 2021 era esploso il caso della Alpi Aviation, società friulana specializzata nella produzione di ultraleggeri e droni militari.
Era partita un'indagine della GDF per le ipotesi di reato relative alla violazione della legge sulla movimentazione di materiali di armamento e violazioni della normativa golden power che dovrebbe essere applicata per la tutela delle aziende italiane strategiche.
Dal nostro punto di vista si dovrebbe, semplicemente e drasticamente, impedire questo genere di acquisizioni, organizzando una struttura di controllo che le blocchi sul nascere.
Anche dietro lo scudo della golden power si annidano insidie che non possiamo permetterci di lasciar passare.
Le indagini della Guardia di finanza di Pordenone  hanno accertato che, attraverso una società offshore (Mars (HK) information technology co., limited con sede a Hong Kong), il 75% del capitale della Alpi Aviation è stato rilevato da due importanti società statali cinesi.
Questo, oltre al resto, è anche un gravissimo sgarbo della Repubblica Cinese a danno della Repubblica Italiana.
Alpi Aviation è pure fornitrice delle forze armate italiane!
E' società soggetta a specifici controlli e vigilanza.
Sono stati denunciati, d'ufficio, 3 managers  italiani e 3 managers  cinesi ma, questo, è il solito pannicello caldo.
Si tratta di una vera e propria aggressione dello stato cinese contro lo stato italiano, altro che Via Della Seta!!!
Con la "seta" i cinesi ci stanno stringendo la corda al collo.

Per oltre un anno, i prodotti della Alpi Aviation, erano stati  in Cina   per la “Fiera internazionale dell’import a Shanghai” (nel 2019), appunto....

L’apparecchiatura militare era stata dichiarata agli uffici doganali di esportazione non come “sistema UAV” o “drone”, ma falsamente come “modello di aeroplano radiocomandato”.

Dalle indagini è risulato che l'acquisizione impropria era stata fatta nel 2018  da una società  estera di Hong Kong e, che dopo,  attraverso un giro perverso di partecipazioni societarie, questa abbia ceduto la quota del 75% di A.A.  a due importanti società governative della Repubblica Popolare Cinese.

Ce n'è abbastanza per aprire una crisi diplomatica con la Cina che, con modalità aggressive e sleali, ha ottenuto l’acquisizione di know-how tecnologico e militare italiano e la doppia o tripla golden power di Draghi, ormai, sarebbe una comica.

Pare esserci una  struttura produttiva di A.A. è nel polo tecnologico di Wuxi, città-laboratorio dell’ intelligenza artificiale cinese vicina a Shanghai.

Secondo la Gdf, si è trattato di atti societari per i quali non era stata chiesta preventivamente l’autorizzazione ai ministri italiani competenti.

E, comunque, il 16 dicembre 2021, era stata fatta l'ipocrita celebrazione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Cina e della nascita della CCIC.

Se anche si arrivasse ad annullare la cessione, ormai, sarebbe tardi.

I cinesi hanno già preso le competenze italiane  di cui volevano appropriarsi e, queste, non torneranno indietro, mai.