Altro scisma di Marchionne: dopo il distacco da Confindustria si valuta la migrazione da Piazza Affari

  Dopo la storica scissione da Confindustria, prevista con l’anno nuovo, un altro importante addio potrebbe arrivare per il Lingotto, quello dei titoli Fiat SpA e Fiat Industrial da Piazza Affari. A dare l’annuncio di questa possibilità sull’edizione americana della rivista Automotive News è lo stesso a.d. del gruppo Sergio Marchionne. L’eventuale migrazione da Piazza Affari potrebbe avvenire una volta completata la fusione con Chrysler e dipenderà probabilmente da quale sarà la nuova sede del gruppo. La nuova società potrebbe avere il suo quartier generale negli Stati Uniti, presumibilmente nello stato del Delaware in virtù di un regime fiscale vantaggioso: in tal caso risulterebbe verosimile l’ipotesi di quotare il titolo al New York Stock Exchange. Ma potrebbe anche restare a Piazza Affari qualora venga mantenuta la sede a Torino. Non è da escludere, comunque, anche una terza ipotesi, quella della quotazione del titolo sulla Borsa di Amsterdam. Marchionne, che afferma di avere sempre apprezzato l’efficienza di Borsa Italiana, sostiene che la scelta dipenderà da quale piazza finanziaria garantirà maggiore facilità nel reperimento di risorse. Non si escludono, inoltre, anche quotazioni secondarie a testimonianza dell’anima sempre più internazionale del gruppo. Già alle prese con la valutazione del piano Fabbrica Italia e con il processo di conversione delle azioni privilegiate e di risparmio di Fiat e Fiat Industrial in azioni ordinarie, la Consob monitorerà con attenzione gli sviluppi della vicenda.  Nella stessa intervista Marchionne ha fatto anche il punto della situazione snocciolando alcuni dati numerici: per il 2011 l’obiettivo è la vendita di 4,1 milioni di veicoli mentre il traguardo per il 2014 sarà di 5,9 milioni di unità; il processo di integrazione con Chrysler è al momento completato al 20% e si conta di raggiungere il 50% entro un anno. Sul fronte dell’internazionalizzazione a essere resi globali saranno soltanto i marchi Jeep e Alfa, mentre la prossima estate inizierà la produzione in Cina di un nuovo modello Fiat sullo scheletro di una berlina Dodge. Marchionne conclude l’intervista annunciando il suo ritiro dal Lingotto nel 2015. Il mese di ottobre si è rivelato per Fiat abbastanza positivo: se da un lato ha perso il 2,8% delle vendite, il settore auto nel suo complesso ne ha perso circa il 5,5%. La quota di mercato di Fiat è ora salita al 28,5%, lo 0,8% in più rispetto a ottobre dello scorso anno. Il maggiore driver di questa performance è stato il marchio Jeep, che ha aumentato i volumi di vendita di ben il 56,1%. Il gruppo Chrysler nel suo complesso ha avuto una crescita di ben il 27% rispetto al 2010.

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