ATTI A RUOLO NON IMPUGNABILI. NON SIAMO ALLA FRUTTA, SIAMO PASSATI AL "DOLCE"

ATTI A RUOLO NON IMPUGNABILI. NON SIAMO ALLA FRUTTA, SIAMO PASSATI AL "DOLCE"

Redazione, 15 aprile 2022.

Da Roma, povera Italia, ce ne combinano più di Bertoldo, contando sulla nostra distrazione e sull' italica ignavia.

Ma, non tutti sono distratti e non tutti sono ignavi...

Da AIDACON, Carlo  Claps:

«Il recente decreto legge 146/2021 è incostituzionale perché la norma che prevede la non impugnabilità dell’estratto a ruolo è palesemente discriminatoria, lesiva degli interessi del contribuente nonché del diritto di difesa dello stesso, pertanto Aidacon consumatori porterà avanti la questione auspicando che quanto prima questa sia rimessa alle Sezioni Unite della Cassazione, al fine di verificarne la legittimità costituzionale, e continueremo con i nostri legali a difendere in ogni sede i contribuenti.

Solleveremo inoltre, in tutti i ricorsi presentati innanzi l’Autorità Giudiziaria adita, la questione di legittimità costituzionale, chiedendo la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale». 

Carlo Claps è concentrato, in particolare, sull’emendamento 3 bis del dl 146/2021 che ha introdotto nell’ordinamento tributario un principio generale di non impugnabilità dell’estratto a ruolo salvo che il contribuente non riesca a dimostrare in giudizio che l’irritualità della notifica possa produrre un evidente pregiudizio nella partecipazione a gare di appalto, quando debbano conseguirsi in pagamento somme di denaro da un soggetto pubblico, o ancora, quando si possono perdere benefici nei rapporti con la pubblica amministrazione.

E dichiara: «Il legislatore, nel tentativo di ridurre l’entità del contenzioso, non ha fatto altro che creare una compressione del diritto di difesa e una palese disparità di trattamento tra contribuenti.

Infatti, secondo la citata norma esisterebbero contribuenti di serie A e di serie B, in quanto, alcuni di essi potrebbero ricorrere alla tutela giudiziale, altri, pur trovandosi in situazioni lesive dei propri diritti, non potrebbero ricorrervi, come ad esempio l’impossibilità di realizzare compensazioni, qualora sussista la presenza di ruoli scaduti di importo superiore ad € 1.500,00.

Inoltre, il decreto legge genera una palese contraddizione con il Dlgs 546/1992, avente natura di lex specialis, che consente la diretta impugnabilità del ruolo o della cartella esattoriale».

Eppure, prima dell’entrata in vigore della predetta normativa, era intervenuta più volte la Corte di Cassazione, ribadendo che, in mancanza di una regolare notifica della cartella esattoriale o altro atto della riscossione, debba essere garantito  l’esercizio del diritto di difesa, impugnando l’estratto di ruolo.

Questa nuova simpatica trovata  non prevede neppure una norma che obblighi le società della riscossione ad aggiornare periodicamente i ruoli, cancellando automaticamente le cartelle esattoriali più vecchie.

Questo governo è contro il suo Popolo.

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