Banche, l`accordo sulla gestione dei fallimenti è cosa fatta. Saccomanni esulta

Accordo notturno all`Ecofin: i ministri delle Finanze dei 27 hanno messo a punto le norme che permetteranno di gestire in maniera ordinata i futuri fallimenti bancari evitando rischi di instabilita` finanziaria nell`Eurozona.

`Un buon compromesso nella direzione dell`Unione bancaria - ha commentato il ministro Fabrizio Saccomanni che ha partecipato alla difficile trattativa - contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario.

Abbiamo costruito un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con la flessibilita` necessaria a tener conto delle specificita` nazionali`. A pochi giorni dalla fine della presidenza di turno irlandese, quello della notte scorsa e` un nuovo successo negoziale per Dublino: il ministro delle Finanze Michael Noonan puo` consegnare ai capi di Stato e di governo che si riuniscono oggi per il Consiglio europeo dedicato a crescita e occupazione un risultato importante per la creazione dell`Unione bancaria. La bozza di direttiva deve ora essere discussa con il Parlamento europeo, con l`obiettivo di adottarla in prima lettura entro la fine dell`anno.

L`accordo prevede una serie di misure che devono essere stabilite da banche e istituzioni finanziarie in caso di rischio di fallimento: la parte piu` delicata e controversa riguarda il cosiddetto `bail-in`, ovvero la partecipazione di azionisti e creditori al fallimento. Scontata la conferma dell`esclusione dalla perdite dei depositi bancari inferiori ai 100 mila euro, le autorita` nazionali avranno comunque la possibilita` di decidere altre esclusioni se questo servira` a evitare i rischi di contagio e la distruzione di valore che potrebbe colpire altri creditori. `Un compromesso equilibrato`, come lo definisce il commissario Ue ai servizi finanziari e al mercato interno Michel Barnier, fra le esigenze di flessibilita` con riguardo alle specificita` nazionali, rivendicate da paesi come l`Italia, e quelle di avere regole uniche a livello Ue, propugnate soprattutto da Germania e Olanda.

``