Banche `imbottite` di titoli di stato. Il governo deve intervenire sui soprusi

`Le banche italiane, che hanno avuto 274 miliardi di euro di prestiti triennali dalla Bce al tasso dell`1%, invece di indirizzare una parte di quella enorme massa monetaria verso le attività produttive, assecondando la richiesta di credito proveniente da famiglie e Pmi, preferiscono acquistare i titoli di Stato, per conseguire profitti a colpo sicuro senza il rischio d`impresa`.

Lo affermano in una nota il presidente del`Adusbef, Elio Lannutti e quello di Federconsumatori, Rosario Trefiletti. `Nei dodici mesi terminati a febbraio, le banche italiane hanno puntato decisamente sui titoli di Stato, aumentando la loro esposizione di circa 74 miliardi di euro (+24,3%), con uno stock di 378 miliardi rispetto a 304 miliardi dell`anno precedente; crescita minore delle altre istituzioni finanziarie, che hanno aumentato i loro portafogli titoli di Stato del 15,8%,portandoli a 347 miliardi dai 300 di 12 mesi prima; ancora meno di Bankitalia, che a febbraio 2013 aveva Bot, Btp, Cct e Ctz per 96,891 miliardi, il 6,1% in più di un anno prima. Secondo l`ultimo bollettino della Banca Centrale italiana infatti, nei portafogli delle banche, della Banca d`Italia, ed altre istituzioni finanziarie (Fondi, Sim, assicurazioni,società finanziarie, ecc.) ci sono così 822,6 miliardi di euro, contro 695,566 di un anno prima, con un incremento di ben 127 miliardi di euro sottratti alle attività produttive, dato che il mestiere delle banche non è quello di speculare con i titoli di Stato ma di raccogliere il denaro per impiegarlo con oculatezza vagliando attentamente la meritorietà del credito`.

Dunque secondo Lannutti e Trefiletti `le banche italiane, al riparo dalla concorrenza e da doverose sanzioni per abuso di mercato, accordi di cartello e patti leonini, continuano ad approfittare indisturbate anche del basso livello dell`Euribor per i tassi variabili (stabile da marzo) ed Eurirs per i tassi fissi (in calo) per imporre spread altissimi sui mutui saccheggiando le tasche dei consumatori e delle famiglie stremate dalla crisi`. Adusbef e Federconsumatori `ritenendo non più tollerabili gli usi ed abusi bancari, chiedono al Governo maggiore attenzione per lenire i soprusi quotidiani a danno della clientela, che sono la palla al piede per la ripresa economica e produttiva, un vero e proprio gap per vincere la crisi`.

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