Banche, si riducono i finanziamenti per la prima casa

Domanda ancora debole e cautela delle banche che ``congelano`` le erogazioni dei mutui: secondo l`Ufficio Studi di Mutui.it negli ultimi sei mesi la somma che gli italiani sono riusciti ad ottenere per l`acquisto di una casa e` rimasta bassa, ma e` perlomeno tornata ai valori di un anno fa.

Ammonta a 122.000 euro l`erogato medio delle banche, in salita di 4,5 punti percentuali rispetto allo scorso semestre. Analizzando le richieste di preventivo di mutuo, e confrontandole con quelle di aprile 2013 su ottobre 2012, come riporta Asca, si e` registrata una generale stazionarieta` dal punto di vista delle richieste, ed un leggero aumento per quel che riguarda le erogazioni. In particolare diminuisce, anche se di poco, il divario tra la somma media richiesta e quella effettivamente erogata, percentuale che passa dall`11 all`8%.

Il cosiddetto loan to value, vale a dire la percentuale erogata in rapporto al valore dell`immobile cresce di poco, passando dal 50% al 52%.

``Gli Italiani che aspirano a un finanziamento per acquisto casa - spiega Lorenzo Bacca, responsabile della business unit Mutui dell`azienda - hanno imparato a richiedere cifre contenute, sapendo che dovranno attingere ai propri risparmi perche` il mutuo potra` coprire circa meta` del valore dell`immobile. Prosegue come nel semestre precedente, poi, il paradosso per cui i prezzi degli immobili acquistati, nonostante la crisi del mattone, non sembrano ridursi: il valore medio delle case da comprare resta stabilmente attorno ai 235.000 euro``.

Se questi sono i dati complessivi, quando si prendono in considerazione solamente le richieste e le erogazioni di mutui acquisto prima casa, lo scenario cambia. Dopo un anno di calo costante dell`ammontare richiesto, ad aprile si prende fiato: si passa da 135.000 a 137.000 euro in sei mesi (+2%). Di contro, cala la cifra media erogata, che passa da 127.000 a 125.000 euro (-2%): un gioco a somma zero che rende il settore congelato anche nel 2013. Mentre il divario tra richiesta ed erogazione si allarga (i due numeri divergono del 10%) la percentuale finanziata scende al 58% (era al 61% nella rilevazione precedente). Questo calo e` dovuto, in parte, al leggero aumento del valore medio degli immobili acquistati attraverso il finanziamento per la prima casa (+3% in sei mesi).

Una situazione che sicuramente non evita una riflessione sulla `bontà` dell`operato delle banche nostrane, le quali, dal canto loro, sembrano però voler ribadire la loro `buonafede`: rimuovere le penalizzazioni fiscali previste per il trattamento delle rettifiche di valore e i problemi che limitano l`operativita` del credito ipotecario, intervenire sull`uso distorto dei nuovi strumenti per la gestione delle crisi d`impresa. E` questo infatti il succo del Documento dell`Abi sulla crescita approvato oggi nel corso del comitato esecutivo, il quale traccia anche una mappa delle misure di medio e lungo termine per la competitivita` del sistema produttivo.

Il testo indica le misure per stimolare la crescita ed anche per eliminare la cappa di incertezza sulla sostenibilita` nel lungo periodo del debito pubblico. Il Documento parte dal quadro istituzionale, con l`indicazione tra l`altro del superamento del bicameralismo perfetto, della riforma della legge elettorale, della sensibilita` costante contro la corruzione e della riduzione dei costi della politica. In primo piano anche le misure di breve termine a sostegno della domanda: dalle azioni sull`Imu agli strumenti a supporto dell`occupazione giovanile, dalla piena operativita` dei pagamenti pregressi delle Pubbliche amministrazioni al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in scadenza, dalla proroga degli sgravi fiscali per gli interventi per il risparmio energetico e la ristrutturazione degli immobili.

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