Cambi, il vento gelido della Bce

A tornare indietro di una settimana esatta sembrerebbe di vivere in un altro mondo.

Almeno a giudicare dai movimenti che abbiamo visto sui mercati dopo che il Presidente della BCE ha dichiarato in maniera molto convinta e forte, lo sappiamo, di voler salvare l`euro a tutti i costi. Ieri il mezzo dietro front. Nel nostro forum di analisi abbiamo aperto discussioni sulle aspettative dei trader circa le possibili dichiarazioni di Draghi ed in qualche modo le aspettative che andavano per la maggiore erano quelle di un ridimensionamento delle dichiarazioni rilasciate dal banchiere fiorentino la scorsa settimana, soprattutto dopo il no da parte della Bundesbank ad azioni che la BCE non potrebbe intraprendere secondo gli accordi europei, come il QE. Le comunicazioni del presidente della BCE sono andate a gettare sconforto sui mercati, che hanno ritracciato pesantemente, euro in testa, in quanto non solo non si e` agito in alcun modo, ma non sono nemmeno state date indicazioni su come si vorra` agire in futuro. Si sa che sono agli studi delle possibili misure straordinarie da parte dell`Istituto di Francoforte, ma null`altro. Per quanto riguarda i commenti all`economia, niente di meno adatto per sostenere la propensione al rischio, ma dal punto di vista macroeconomico il mercato era preparato, dunque la reazione e` da attribuire alle parole di Mr. Draghi, in concomitanza delle quali abbiamo assistito, come indicato ieri mattina ai trader che lavorano con noi, al piu` classico dei buy the rumor, sell the news. Cosa aspettarci ora? Un agosto potenzialmente caldissimo dal punto di vista dei movimenti, dato che nessuno e` stato in grado di prendere posizioni (ne` la Fed, ne` la BCE) per cercare di arginare questa crisi, come se di tempo ce ne fosse tanto. Le politiche di wait and see non funzionano piu`, chi vuole passare il messaggio ai piani alti di Francoforte e Washington? Oggi sara` il turno dei Non Farm Payrolls e le attese non sono certo delle piu` rosee: 100k nuove buste paga contro le precedenti 80k, numeri che non sono sufficienti a ridare slancio alla ripresa e che, a meno di sorprese positive, potrebbero far continuare le vendite viste ieri. Le forti escursioni di ieri pomeriggio, oltre a disorientare gli investitori, hanno raggiunto l`obiettivo di portare alla fuoriuscita della moneta unica dal canale laterale che stava mantenendo da qualche giorno contro il dollaro. Prima una rottura di 1.2330, con tanta spinta da compiere piu` di 70 pip, poi una rottura di 1.2220, con tanta negativita` alle spalle da poter vedere in pochi istanti 1.2140. La logica di breakout ha funzionato egregiamente ed ora l`unico spunto intelligente sembra arrivare proprio da 1.2220, come resistenza delle prossime ore e indicatore di una continuazione del trend ribassista con obiettivo 1.2125. Nonostante tutto quello che e` stato visto ieri, il cambio UsdJpy mantiene una certa stabilita` e continua a confermare l`incertezza che regna sovrana intorno al livello di 78. Non per voler essere banali, ma continuiamo a pensare che sotto 78 si possano scatenare tali forze ribassiste da mettere in guardia tutti coloro i quali si siano messi lunghi (il 92 % dei trader, secondo quanto risulta del nostro indice Speculative Sentiment Index). Rotto 95.65 anche il cambio EurJpy ha mostrato un percorso ribassista ben preciso, nonche` atteso. Si e` creato un ulteriore livello di resistenza intermedia, 95.40 (confermato da massimi della notte e dalla media a 21 su grafico orario) che potrebbe risultare utile come anticipatore di un`eventuale ripresa. Pur con un`eccessiva volatilita` alle spalle, il cable sta praticamente raggiungendo il livello obiettivo a seguito della figura di testa spalle su grafico H1 e H4. Siamo molto curiosi di sapere se il livello di 1.5475 riuscira` a tenere, dato che oltre questo si trova solamente il minimo visto il 2 luglio scorso, 1.5395. Anche il cambio UsdChf, come altre major, ha rotto il range mantenuto in precedenza. 0.9815 e` stato superato con una movimento che ha mostrato a 0.99 il primo obiettivo. I due livelli appena visti sembrano essere i due da preferire, per oggi, anche se sappiamo che la volatilita` dei dati macro di questo pomeriggio possono far vedere ben altro. Il dollaro australiano non fa eccezione alla volatilita` vista ieri sul mercato. In questo caso pero` abbiamo potuto avere conferma di un livello che ci saremmo, invece, aspettati potesse capitolare sotto il peso del recupero del dollaro. Parliamo di 1.0450 che, data la conferma di ieri, continua ad essere il livello di supporto da preferire e l`unico in grado di anticipare una flessione duratura del cambio: sino a che questo terra` la tendenza e` laterale ma con alle spalle una propensione rialzista.

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