Derivati, Intesa e Credem alzano gli scudi

Come abbiamo avuto modo di vedere in questi giorni di cronaca finanziaria, la cassa di risonanza della vicenda Mps ha coinvolto più o meno direttamente dei nomi eccellenti dell`intermediazione finanziaria nostrana, nello specifico Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem. Facile pensare che sarebbe arrivata presto una presa di posizione `ufficiale` da parte degli interessati.

Credem

Con riferimento alle recenti notizie relative all’indagine della Procura di Trani, Credem precisa che in base alle informazioni disponibili si presume trattarsi di due procedimenti attivati agli inizi del 2012, inerenti operazioni relative ad anni precedenti, derivanti dalla denuncia avanzata alla Procura di Trani da due aziende a seguito della chiusura dei rapporti da parte della Banca;  procedimenti riferiti a contenziosi `commerciali`, per somme contenute, che possono verificarsi con la clientela nella normale attività. Vista la natura della vicenda non esiste alcun collegamento con la solidità e le attività del Gruppo Credem. Gli ambiti infatti sono diversi e totalmente slegati. Il Gruppo ribadisce l’assoluta solidità e qualità patrimoniale.

Intesa

``Assolutamente no``: Cosi` l`a.d di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani risponde a chi gli chiede se per l`istituto ci sia un rischio derivati alla luce della vicenda Mps. ``Non credo che nel sistema bancario italiano ci sia un rischio derivati. Credo che il sistema sia sotto controllo in generale e che la vigilanza sia efficace``, ha aggiunto Cucchiani, secondo il quale inoltre nel sistema bancario italiano c`e` ``un volume d`affari vicino a quello che e` fisiologico``.

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