Ecco cosa vuole la Bce dalla politica economica italiana

I governi intensifichino l`attuazione delle riforme strutturali a livello nazionale, basandosi sui progressi compiuti nel risanamento dei conti pubblici e proseguendo le ricapitalizzazioni bancarie ove necessario.

E` questa la raccomandazione rivolta dalla Bce nel bollettino mensile, ripresa da Agi. L`Eurotower promuove sostanzialmente i passi fatti dall`Italia ma la sollecita a un`accelerazione delle azioni sul mercato del lavoro, la cui competitivita` e` rimasta ai livelli del 2008.

Il `successo` delle aste di titoli di stato in Italia e Spagna, rileva la Banca centrale, `e` stato determinante per gli andamenti nei mercati dei titoli di Stato dei paesi periferici dell`area dell`euro`. Ma Paesi come Italia, Grecia, Portogallo e Spagna `si contraddistinguono per un potenziale di crescita assai basso e, al tempo stesso` per `livelli di debito che il piu` delle volte superano significativamente la media dell`area dell`euro` scrive la Bce nel bollettino, aggiungendo che tali condizioni rendono `particolarmente difficile ridurre rapidamente i livelli di debito`, soprattutto a causa degli elevati spread.

La riforma del mercato del lavoro in atto in Italia - cosi` come i provvedimenti adottati nello stesso campo da Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - contempla `alcuni importanti provvedimenti volti ad accrescere la flessibilita` delle strutture di negoziazione salariale e degli orari di lavoro, e a ridurre un`eccessiva tutela del posto di lavoro`. Si tratta di misure che rappresentano `i primi passi verso il miglioramento delle dinamiche del mercato del lavoro e della competitivita` in questi paesi, e nell`area dell`euro nel suo insieme`. In Italia la competitivita` di costo del lavoro `non e` migliorata dal 2008`, si legge nel bollettino della Bce, la quale rileva che gia` in alcuni paesi europei dal 2008 `e` in atto un processo di aggiustamento della competitivita`, dove in precedenza i costi del lavoro erano andati aumentando in modo persistente e significativo e ritmi superiori a quelli medi europei`.

Intanto, notizie non buone sul fronte dei prestiti bancari: si e` registrata un`ulteriore stretta in Italia a marzo scorso, quando - si legge nella rilevazione periodica di Bankitalia - i prestiti delle banche al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua dell`1,6 per cento (1,4 per cento a febbraio). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,8 per cento sui dodici mesi (-0,7 per cento a febbraio); quelli alle societa` non finanziarie sono diminuiti del 2,8 per cento (-2,7 per cento a febbraio).

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