Economia, ecco come la crisi internazionale ha rovinato il Nord Africa

La crisi internazionale non ha salvato le economie del Nord Africa, che hanno subito effetti negativi che rischiano di rallentarne la crescita.

Lo sottolinea uno studio, elaborato da Econostrum e pubblicato oggi dal sito specializzato Wmc, secondo il quale, a differenza di quanto accaduto in Occidente, «la crisi finanziaria internazionale ha avuto un effetto maggiore sulle economie reali del Maghreb che sul sistema finanziario propriamente detto».

Cosa che ha determinato nei Paesi della regione un rallentamento nel commercio internazionale, un impatto sui trasferimenti di reddito, una perdita delle riserve valutarie, un deficit della bilancia dei pagamenti e un aumento del debito pubblico. In particolare, secondo l`analisi di Sami Mouley, docente di Finanza internazionale presso l`Università di Tunisi, che ha confrontato le situazioni di Marocco, Algeria e Tunisia, «la crisi ha portato a difficoltà di accesso al finanziamento bancario e dei mercati azionari. I crediti non rappresentano più del 19% delle fonti di finanziamento per le Pmi e la media industria. Le aziende hanno fatto ricorso a risorse proprie per il 51%». Per lo studioso, il Paese più colpito è la Tunisia, anche per le forti pressioni inflazionistiche e con l`indice dei prezzi al consumo salito di 2,2 punti in un anno. Per Mouley, la diagnosi per l`Algeria non è brillante, in quanto «il clima di post crisi finanziaria ha portato allo sviluppo di pratiche anticoncorrenziali legate alla corruzione, soprattutto nella concessione di licenze e brevetti».

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