Eni over the top

Il 2011 è stato un anno di grandi progressi per le prospettive di crescita a medio e lungo termine di Eni.

Nel corso del prossimo quadriennio «con il progressivo riequilibrio dei mercati finanziari e il rafforzamento del ciclo economico, prevediamo che Eni, grazie al suo eccellente posizionamento strategico, continuerà a generare risultati al top dell`industria e a creare valore sostenibile per gli azionisti». Ad affermarlo è l`ad di Eni, Paolo Scaroni, introducendo i lavori dell`Assemblea degli azionisti dell`Eni che è stata convocata con all`ordine del giorno il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2011, l`attribuzione dell`utile di esercizio e la relazione sulla remunerazione. All`Assemblea è presente il 55,98% del capitale sociale. Gli azionisti del gruppo petrolifero con una quota superiore al 2% sono Cdp (26,36%), il ministero dell`Economia (3,93%), Bnp Paribas (2,29%), Blackrock (2,68%). Eni detiene azioni proprie che rappresentano il 9,55% del capitale sociale. L`outlook 2012, rileva Scaroni, «presenta elementi di incertezza a causa delle difficoltà della ripresa economica, in particolare nell`area dell`euro, in un quadro di forte volatilità dei mercati. Il prezzo del petrolio è atteso su un trend solido sostenuto dalla crescita dei consumi delle economie di Cina e Paesi emergenti».

Le priorità del gruppo petrolifero, sottolinea ancora Scaroni, «sono la crescita profittevole nell`upstream e il consolidamento - ottimizzazione dei business downstream. Abbiamo pianificato per il prossimo quadriennio una manovra d`investimento di 59,6 miliardi di euro. Tale ammontare rappresenta un incremento del 12% rispetto al piano precedente, come conseguenza dell`avvio di importanti progetti upstream in Mozambico, Nigeria e Norvegia che contribuiranno alla crescita di lungo termine dell`Eni». Il grosso della manovra, circa il 75%, aggiunge l`ad del gruppo petrolifero, «è finalizzato a traguardare il nostro ambizioso programma di crescita organica della produzione di idrocarburi con un target al 2015 di 2,03 milioni di barili al giorno». In definitiva, pur nel difficile contesto globale, nel 2011, Eni, sottolinea Scaroni, «ha posto le basi per una nuova fase di sviluppo grazie soprattutto agli straordinari successi nell`esplorazione. Il ripristino della produzione in Libia in tempi record ha limitato l`impatto della Rivoluzione sui risultati 2011».

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