Fmi, la crescita merita qualche sforbiciata

`Le prospettive dell`economia globale sono ancora migliorate ma la strada per la ripresa nelle economie avanzate resta accidentata`.

La previsione e` del Fondo monetario internazionale, ripreso da Agi, che nel suo rapporto economico di primavera continua ad attendersi un rimbalzo nella seconda meta` dell`anno ma riduce le stime sulla crescita e sottolinea che l`andamento dell`economia mondiale e` ormai `a tre velocita``: i mercati emergenti in grande salute, gli Usa che fanno il loro e l`Eurozona ancora in recessione. In particolare, i tecnici di Washington, prevedono che il Pil mondiale salira` quest`anno del 3,3%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto fissato a gennaio scorso, per poi accelerare al 4% nel 2014.

Il pil di Eurolandia si contrarra` quest`anno dello 0,3%, mentre quello Usa si espandera` dell`1,9%. In entrambi casi con un taglio dello 0,2% rispetto alle stime precedenti. Nel 2014, le due economie cresceranno invece rispettivamente dell`1,1 e del 3%. L`economia giapponese, sostenuta alle forti iniezioni di liquidita` decise nelle ultime settimane, guadagnera` l`1,6% nel 2013 e l`1,4% nel 2014, con un miglioramento rispettivamente pari allo 0,4 e allo 0,7% rispetto alle previsioni diffuse dal Fondo all`inizio dell`anno. Nel complesso il Pil delle economie avanzate salira` dell`1,2% nel 2013 e del 2,2% nel 2014, mentre quello delle economie avanzate avanzera` rispettivamente del 5,3 e del 5,7% nei due anni.

Secondo il capo economista del Fondo monetario internazionale, Olivier Blanchard, `la previsione di una crescita negativa nell`area dell`euro riflette non solo la debolezza dei paesi periferici ma anche quella dei paesi `core`. La crescita tedesca si sta rafforzando ma restera` ancora sotto l`1% nel 2013. La Francia rimmarra` in crescita negativa quest`anno`. Tutto cio`, avverte Blanchard, `potrebbe mettere in questione la capacita` dei paesi `core` di aiutare quelli periferici, la maggior pare dei quali - e in particolare Italia e Spagna - registrera` sostanziali contrazioni nel 2013`.

Per i tecnici di Washington, `nell`area dell`euro, le migliorate condizioni sui debiti sovrani dei paesi periferici non si sono ancora trasmesse alle imprese e alle famiglie, perche` le banche sono ancora appesantite dalla scarsa redditivta` e dalla bassa capitalizzazione, con riflessi negativi sull`offerta di credito`. In generale, `gli interessi sui prestiti restano troppo alti` e `c`e` bisogno di ulteriori urgenti misure per rafforzare le banche`.

Insomma, non e` ancora il momento di rilassarsi e `i Governi dovrebbero mettere in campo, seppur prudentemente, tutte le misure per sostenere la debole domanda`. Anche perche`, avverte il Fondo, `non esiste alcuna bacchetta magica` e `i rischi collegati agli alti debiti sovrani limitano lo spazio per le manovre di bilancio`.

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