Frattini critico con l’asse Merkel-Sarkozy

Lasciando il Consiglio dei ministri degli esteri UE a Lussemburgo, parole di aspra critica giungono dal ministro Franco Frattini in riferimento all’incontro di domenica scorsa a Berlino tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Frattini ritiene poco chiaro il contenuto del vertice e si scaglia contro un asse che giudica chiuso e ed esclusivamente bilaterale, poco adatto alla risoluzione di una crisi che è invece globale. Nel mirino del numero uno della Farnesina una politica troppo titubante e attendista nella programmazione di quelli che dovrebbero essere provvedimenti urgenti per scongiurare il default della Grecia e dare una svolta alla politica anticrisi dell’Eurozona. Dopo il vertice franco-tedesco il presidente stabile del Consiglio dei governi, il belga Van Rompuy, ha annunciato il posticipo al 23 ottobre del summit UE previsto per il 17-18 ottobre, per la messa a punto finale della strategia complessiva sulla crisi dei debiti sovrani; a precedere il summit ci sarà, poi, un Eurogruppo/Ecofin dei ministri finanziari. Secondo indiscrezioni Parigi e Francoforte stanno ancora prendendo tempo per portare a termine il piano di ricapitalizzazione delle banche per evitare collassi come quello dell’istituto franco-belga Dexia e prevenire disastrose reazioni a catena nel sistema bancario europeo. A Tal proposito Sarkozy sembrerebbe più favorevole a un intervento dell’Unione Europea, mentre la Merkel è più favorevole a lasciare che se la sbrighino gli azionisti delle banche, sostenuti eventualmente da interventi a livello nazionale ma non europeo.  Nonostante la fiducia che le borse europee sembrano avere avuto dopo il vertice (ieri Milano a +3,67%, Francoforte a +3,02% e Parigi a +2,13%), su posizioni di critica affini a quelle di Frattini sembrano anche il ministro dell’Economia Tremonti e il presidente della Commissione europea Barroso, che afferma che solo con l’unione e la partecipazione alle scelte di tutti i paesi coinvolti si possa uscire dalla crisi. Desta perplessità, inoltre, il sospetto che i governi di Francia e Germania siano intente, in primis, a salvaguardare i propri istituti di credito con esposizione nei paesi più in difficoltà, che vedono i rendimenti dei loro titoli di stato progressivamente aumentare. Piccata la replica del ministero degli Esteri tedesco, che rivendica un ruolo assolutamente centrale nella risoluzione della crisi per Germania e Francia in quanto maggiori economie della zona Euro. Pieno sostegno alla strategia di Francia e Germania arriva anche dal presidente degli USA Barack Obama. Nelle discussioni dell’asse Merkel-Sarkozy sono anche al vaglio proposte per aumentare la quota di perdite sui titoli greci da attribuire alle banche ed eventuale modifiche da apportare ai trattati per rendere più rigorosi i controlli sui bilanci pubblici. Chiede di accelerare i tempi per il varo di un pacchetto di provvedimenti completo il tedesco Jorg Asmussen, nuovo membro della Bce, in quanto il contagio dei titoli tossici si sta diffondendo sempre più rapidamente.

Frattini critico con l’asse Merkel-Sarkozy