Gli scheletri nell`armadio della consulenza e della promozione finanziaria - Le gestioni patrimoniali

scritto per Ifanews da Gianfranco Cassol, nome storico della consulenza finanziaria italiana e presidente di Sol&Fin Sim Spa

Gli scheletri nell`armadio della consulenza e della promozione finanziaria - Le gestioni patrimoniali
Matteo Chiamenti:
Gentile dott.Cassol, lei ci accompagnerà nel corso di un appuntamento fisso a tutela di tutti quei risparmiatori che vogliono usufruire di un servizio di consulenza finanziaria, ma che forse poco sanno su tutte le possibili insidie che possono nascondersi dietro ai vari specchietti per le allodole. Partiamo da un tema senza dubbio interessante, dietro al quale sussiste un concreto problema di garanzia nei confronti dell’investitore. Stiamo parlando delle cosiddette “gestioni patrimoniali”, ovvero gpm (gestioni patrimoniali mobiliari) e gpf (gestioni patrimoniali in fondi). Due modalità di “impiego” tipico dei propri risparmi molto spesso “pompate” da società di consulenza più o meno conosciute. Vi è però un problema di fondo. Se, a seguito di una vittoriosa battaglia normativa di cui anche lei si fece portavoce, chi investe in fondi comuni ha dalla sua la tutela dei propri apporti dovuta alla presenza di una banca depositaria (si pensi solo a quanti bagni di sangue sono stati evitati, ad esempio, a chi ha investito nei fondi proposti Lehman Brothers), lo stesso non si può dire di chi decide di impiegare i propri averi in una “gestione patrimoniale”, una fattispecie per la quale non è previsto alcun obbligo normativo di garanzia del capitale da parte della banca depositaria. Qual è il suo punto di vista su questa spinosa questione? Che consiglio si sente di dare a risparmiatori interessati a questo tipo di “servizio”?
 
Risposta Gianfranco Cassol:
Nell’impiego delle somme di denaro e negli investimenti in strumenti finanziari (obbligazioni, azioni, quote di Fondi, azioni di Sicav) l’Investitore deve procedere, per non doversi pentire poi, secondo una precisa ed inderogabile successione logica:

prima di tutto la SICUREZZA degli impieghi e degli investimenti, la quale non riguarda il concetto di rischio di guadagnare o di perdere quando si investe,

dopo e solo dopo, la convenienza economica (interessi, cedole, dividendi, performance) con l’analisi del rischio/rendimento dell’investimento, quindi la funzionalità e l’assistenza.

Il rispetto rigoroso di questo processo richiede la capacità di resistere a coloro (SIM, Promotori-Consulenti) che non essendo in grado di fornire la Sicurezza, che rappresenta il valore primario e massimo per l’Investitore, spostano il tutto su promesse di convenienza economica, che senza la Sicurezza non devono essere considerate.

Di fronte a comportamenti del genere è bene per l’Investitore lasciar perdere e rivolgersi ai Promotori-Consulenti di Sim, che considerano la Sicurezza degli impieghi e degli investimenti, il Servizio prioritario ed insostituibile da offrire ai propri Clienti, anche perché privandoli della Sicurezza si toglie loro l’altro valore assoluto: la TRANQUILLITA’.

Ho sottomano la Guida ai Fondi Comuni de IL SOLE 24 ORE, anno 2000, elaborata da Marco Liera e leggo “Attenzione a chi, impiegato bancario o promotore finanziario, dà risposte evasive, soprattutto alla domanda di SICUREZZA, vale a dire che l’Investitore deve ottenere risposte precise e documentate alle domande:

-          “A chi dò i miei soldi?” (cioè “A chi intesto gli assegni ed i bonifici? A chi cedo la proprietà del mio denaro e la disponibilità dei miei beni?).

-          “Chi sono gli azionisti della Società’? ”.

-          “Quali garanzie ho?.

Sotto questo aspetto è vitale riflettere sulle due colonne su cui poggia la SICUREZZA quando si investe in quote di Fondi Comuni, in base alla Legge del 1983:

1        la disponibilità e la proprietà delle quote di Fondi sono e rimangono dell’Investitore, che le ha acquistate tramite la sottoscrizione diretta del Contratto d’investimento (cosiddetto “Prospetto” autorizzato dalla CONSOB).

Ciò vale anche per l’acquisto di azioni di Sicav.

2        la BANCA DEPOSITARIA, che con le sue specifiche funzioni, imposte dalla Legge del 1983, governa l’operatività della Società di gestione del risparmio (SGR), che gestisce il denaro degli Investitori e che possiamo chiamare “Banca Depositaria Client Security”.

La Banca Depositaria Client Security, si noti bene, è obbligatoria per Legge indistintamente per tutte le Società di Gestione del Risparmio (SGR) e ciò indipendentemente dalla loro appartenenza, dimensione e patrimonializzazione. Ed è questo fatto che dà Sicurezza degli investimenti e tranquillità agli Investitori.

Da allora sono trascorsi quasi 30 anni e nel mondo dei Fondi e delle Sicav non si è più verificato, come accaduto in passato, un solo caso in cui gli Investitori siano stati danneggiati per appropriazione od uso improprio dei loro beni da parte degli Amministratori delle Società di gestione del Risparmio (SGR). Nessuno, come si dice in gergo, “è fuggito con la cassa”.

Naturalmente l’Investitore potrebbe porre in essere azioni che lo privano delle garanzie di Sicurezza esaminate e anziché acquistare direttamente le quote di un Fondo sottoscrivendo il relativo “Prospetto”, potrebbe acquistarle indirettamente tramite l’amico di fiducia e pertanto emettere un assegno intestato all’amico o fare un bonifico sul conto corrente dell’amico, che utilizza il denaro ricevuto per acquistare le quote del Fondo, depositandole sul proprio conto di custodia e amministrazione titoli.

Quindi sarebbe l’amico di fiducia ad avere la Sicurezza dell’investimento effettuato, propria della Legge 1983, vale a dire la proprietà e la disponibilità delle quote del Fondo e le garanzie della Banca Depositaria Client Security.

L’Investitore così facendo avrebbe ceduto la proprietà e la disponibilità delle quote del Fondo oltre alle garanzie della Banca Depositaria Client Security all’amico, diventando suo creditore.

In soldoni, è come cedere all’amico di fiducia, stimato, competente, benestante e con tante altre qualità, la proprietà della propria abitazione, diventando suo creditore, oppure versare i propri denari sul conto corrente dell’amico o trasferire i propri titoli sul conto amministrato (dossier) dell’amico, con il suo impegno a restituirli.

Sarebbe un’assurda superficialità ed imprevidenza.

A meno che, come accade nel mondo dell’investimento del risparmio, ci sia una sostituzione della Sicurezza Banca Depositaria Client Security con un’altra Sicurezza, altrettanto valida nella sostanza e non nell’apparenza.

Quindi in mancanza della Sicurezza Banca Depositaria Client Security,la Società (SIM o SGR) deve avere:

-          una reputazione storica consolidata (minimo 20-30 anni)

      -          una compagine di azionisti affidabili per meriti acquisiti e convalidati nei decenni

-          un ammontare di mezzi patrimoniali adeguato alle masse di denaro raccolte

 

Si tratta dei casi nei quali si investe, in quote di Fondi e in azioni di Sicav, non direttamente con la sottoscrizione del “Prospetto” (Contratto autorizzato dalla CONSOB), bensì indirettamente tramite il servizio di Gestione di Portafogli.

Infatti :

Investimenti tramite il servizio di Gestione di Portafogli

Sono le cosiddette GPF promosse da SGR (Società di gestione del risparmio) e da SIM (Società di intermediazione mobiliare), dove non esiste, come sopra esaminato, la Banca Depositaria Client Security prevista dalla Legge per i Fondi Comuni, con le ferree regole di Sicurezza per gli Investitori.

Nel Servizio di Gestione di Portafogli si deve tener conto che:

-          le somme di denaro sono versate dall’Investitore a mezzo assegni o bonifici intestati alla Società (SIM o SGR) e che dette somme passano nella disponibilità/proprietà della Società stessa.

L’Investitore cede la disponibilità/proprietà del denaro versato alla Società diventando un suo creditore.

-          Per le quote di Fondi e le azioni di Sicav acquistate dalla Società (SIM o SGR) con il denaro dell’Investitore, le stesse sono nella disponibilità della Società, che può sempre e senza ostacoli, venderle, facendole diventare denaro liquido e quindi, facilmente oggetto di appropriazione o uso improprio da parte degli Amministratori della Società (SIM o SGR) stessa.

Detto questo le carenze di Sicurezza per i Clienti-Investitori dovute alla mancanza della Banca Depositaria Client Security, sono più che evidenti nel servizio di Gestione dei Portafogli e a ridurre tale rischio non ha rilevanza il fatto che le somme di denaro e gli strumenti finanziari (quote di Fondi e azioni di Sicav) detenuti dalla Società costituiscano patrimonio distinto da quello della Società, perché tale separatezza riguarda il fatto che sul patrimonio dei Clienti non sono ammesse azioni dei creditori della Società.

Come non ha rilevanza il fatto che la Società (SIM o SGR) debba tenere apposite evidenze del denaro e degli strumenti finanziari che si riferiscono ai Clienti, con l’indicazione che si tratta di beni di terzi, perché ciò serve solo per poter ricostruire la posizione di ciascun Cliente.

Pertanto nel servizio di Gestione di Portafogli (le cosiddette GPF, ma ciò vale anche per le GPM), il Cliente deve dare la priorità assoluta nel verificare che la Società abbia:

-    una reputazione storica consolidata (minimo 20-30 anni)

-    una compagine di azionisti affidabili per meriti acquisiti e convalidati nei decenni

-    un ammontare di mezzi patrimoniali adeguato alle masse di denaro raccolte

La Società (SIM o SGR), in sostituzione della Sicurezza della Banca Depositaria Client Security, che è passata nelle sue mani, deve assolutamente fornire ai Clienti una propria Sicurezza altrettanto valida nella sostanza.

Le parole chiave sono: Sicurezza altrettanto valida nella sostanza.

Ed è qui che sorge il problema, dovuto alla mancata informazione agli Investitori, i quali di fronte a prodotti e servizi con gli stessi contenuti, considerano che i medesimi abbiano la stessa SICUREZZA, mentre ciò è vero solo nel caso di quote di Fondi acquistate direttamente con la sottoscrizione del Prospetto (Contratto autorizzato dalla CONSOB).

Quindi uno stesso Investitore potrebbe avere acquistato prodotti e servizi con gli stessi contenuti da SIM o SGR diverse, però con o senza le garanzie di Sicurezza oppure prodotti diversi della stessa SGR o della stessa SIM, però con garanzie di Sicurezza diverse.

Per gli Investitori la conoscenza di queste differenze e la valutazione del livello di pericolosità è molto difficile a meno che non si pongano le domande di Sicurezza:

-    A chi do i miei soldi? A chi intesto gli assegni ed i bonifici? A chi cedo la proprietà del mio denaro e la disponibilità dei miei beni?

-    Chi sono gli Azionisti della Società?

-    Quali garanzie ho in tema di:

·         reputazione storica consolidata (minimo 20-30 anni)

·         compagine di azionisti affidabili per meriti acquisiti e convalidati nei decenni

·         ammontare di mezzi patrimoniali adeguato alle masse di denaro raccolte?

Queste situazioni sono trascurate dalla Consulenza Finanziaria probabilmente perchè i Promotori-Consulenti che operano per grandi Banche e Compagnie di assicurazione non si sono nemmeno posto il problema, in quanto i loro prodotti-servizi incorporano la SICUREZZA.

Non così per i Promotori-Consulenti di SIM che offrono prodotti e servizi della propria SIM o di SGR collegate, che non sono in grado di dare la Sicurezza degli investimenti ai propri Clienti.

La sintesi conclusiva è che lo scheletro della Promozione e della Consulenza Finanziaria sta proprio nelle carenti informazioni ai Clienti sul bene primario, massimo, assoluto e irrinunciabile: la SICUREZZA dei suoi investimenti.

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