Il debito sovrano emergente resta allettante in un mondo affamato di rendimento

Prospettive di Reddito fissoDi Pictet Asset Management Strategy Unit In presenza di rendimenti governativi decisamente depressi, i continui stimoli monetari delle banche centrali di tutto il mondo dovrebbero favorire in modo particolare le aree del reddito fisso che presentano valutazioni prossime o inferiori al fair value. Ecco perché continuiamo a preferire il debito emergente in dollari e i titoli europei high yield. I nostri modelli suggeriscono che le quotazioni del debito emergente in USD sono nettamene in contrasto con le credenziali degli emittenti sovrani. A eccezione di Ucraina e Venezuela, nulla indica che gli emittenti sovrani abbiano maggiori difficoltà a ripagare il debito in valuta estera anche se la crescita delle aree in via di sviluppo resta fiacca. Secondo i nostri calcoli, il differenziale di rendimento aggregato del mercato si colloca a una deviazione standard al di sopra di quello che consideriamo ilfair value. Inoltre, l’asset class dovrebbe godere delle dinamiche di domanda e offerta. I dati da noi monitorati mostrano che il debito emergente in dollari ha attirato circa l’80% degli investimenti sui mercati in via di sviluppo da inizio anno. Inoltre, il volume delle emissioni di bond sovrani sulle piazze emergenti è stato messo in ombra dalla quantità di liquidi che gli investitori hanno ricevuto dai rimborsi obbligazionari e dal pagamento delle cedole. Sul debito emergente in valuta locale manteniamo un posizionamento neutrale. Anche se l’asset class sarà probabilmente sostenuta dall’allentamento del la politica monetaria in diversi Paesi emergenti, le previsioni sulle valute di tali aree non sono ancora chiare. Per qualche tempo la flessione dei tassi di interesse, la scarsa domanda di commodity e la decelerazione della Cina peseranno sulla crescita delle aree in via di sviluppo, mettendo sotto pressione molte divise. Sottopesiamo pertanto renminbi cinese, peso colombiano e fiorino ungherese. Manteniamo il sovrappeso dei titoli high yield europei, che a nostro avviso sono i primi beneficiari del programma di QE della BCE. Inoltre, grazie alle migliori condizioni economiche della regione, le società non investment grade non dovrebbero avere grosse difficoltà nel servizio del debito. Di conseguenza, i tassi di default rimarranno ben al di sotto della media di lungo periodo. In tale contesto appare interessante lo spread offerto dall’asset class rispetto ai Bund (150 punti base), superiore a quello dell’estate 2014.  

Il debito sovrano emergente resta allettante in un mondo affamato di rendimento