IMMEDIATO AUTO-RICALCOLO DELLE BOLLETTE. AL COSTO DEPURATO DEL DELTA SPECULAZIONE.

IMMEDIATO AUTO-RICALCOLO DELLE BOLLETTE. AL COSTO DEPURATO DEL DELTA SPECULAZIONE.

Giannina Puddu.

Le bollette che stanno arrivando, con l'impatto di una valanga di fango e detriti che tutto travolge e distrugge, se non corrette subito (!), determineranno il fallimento del sistema economico italiano.

Gli allarmi da tutti i settori, ristorazione, benessere, agricoltura, allevamento, tessile, ceramiche, arredi/legno, alimentare, tutti.

Questa verità si sta affermando mentre scorre la campagna elettorale.

I "partiti storici", tutti assolutamente colpevoli per avere determinato questa situazione o per non averla impedita, si destreggiano nel proporre soluzioni che non risolvono e sorvolando sul fatto che la soluzione serve adesso, in questi giorni, non dopo, il 25 settembre.

Le sparano, con l'atteggiamento di chi, ad uno che stia annegando, dicono che cuciranno un salvagente per poi lanciarlo in soccorso, a morte per affogamento avvenuta.

Hanno anche l'immensa colpa politica dei "bonus" che arrivano come monetine lanciate alla cacchio, incapaci di risolvere, offensive per chi le riceve in testa, avvolte da pastoie burocratiche farraginose e fonte di ulteriori drammi e perdite di tempo che non c'è più.

Anche sul fronte dei debuttanti politici "antisistema" non appare un volto rassicurante, incapaci, anch'essi, di salvare la nostra Economia ed il nostro Paese.

E' un teatro, con solo attori in scena, della realtà nessuna traccia.

C'è un solo modo, che deve applicarsi subito, offrendo ai destinatari delle bollette, l'opportunità di ricalcolarne il totale, sulla base delle vecchie tariffe, depurate del delta dell'evidente speculazione che emerge, oltre ogni dubbio, dall'entità degli utili dei players coinvolti.

Si legge, ad esempio, che autorevoli esponenti del Pd chiedono al governo di risolvere la questione dell’imposta (non pagata) sugli extraprofitti delle società energetiche.

Ma non si dicano cazzate, per favore!

Gli extraprofitti devono essere impediti!

Non tassati ex-post!

Tutti i titolari d'impresa, micro, comprese tutte le partite Iva, piccoli, medi, large o extralarge, devono avere il diritto immediato di ricalcolare il totale in bolletta e limitarsi a pagare solo quello.

L'ipotesi idiota di tasse o extratasse, rimanda al futuro, in ogni caso, al solo scopo di arrivare al 25 settembre conservando la cadrega e tutto il potere già pessimamente speso per distruggere anzichè proteggere la nostra nazione, l'attività di impresa e, quindi, il lavoro, quindi le famiglie e la stabilità sociale.

Il signor Draghi e tutto il suo CDM, si riuniscano, senza indugio, per approvare una "misura" che approvi l'auto-ricalcolo delle bollette, di tutte le imprese e di ogni famiglia.

Per le famiglie, sia affidato alle associazioni dei consumatori, il compito di certificare il corretto auto-ricalcolo degli importi in bolletta. Così che il totale abbia natura "tombale" e non sia esposto a successive rimodulazioni, contestazioni, addebiti arbitrari da parte dei fornitori di energia.

Per le imprese, sia affidato questo compito di controllo e certificazione, alle rispettive associazioni di categoria o ordini, o albi...

Questa è la soluzione.

Risolve subito.

Evita che si ricrei, per l'ennesima volta, il disgustoso tango dei flussi finanziari che entrano allegramente e nella stortura massima nelle casse delle società energetiche (Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale, Eni Gas e Luce, Acea Energia, A2A, Edison, Hera Comm, Iren Luce Gas e Servizi), per poi uscire, in minima parte (con bonus creativi, tasse, extratasse, o altre stupidaggini simili),  nelle strettoie delle perversioni burocratiche, dei privilegi, delle discrimazioni, delle ingiustizie, della morte certa di migliaia di aziende che, nel frattempo, saranno uscite dalla produzione.

Se questo provvedimento, snello e risolutivo, non sarà introdotto, all'istante, i cittadini italiani dovranno  prenderne atto e non recarsi al voto, delegittimando, finalmente questa politica (tutta!) che tradisce le aspettative e i bisogni vitali della nazione, per evidente incapacità o colpa.