In Italia il vero welfare sono le famiglie

La reazione delle famiglie italiane alla crisi ha dimostrato che sono state la principale rete di sicurezza: in questa fase si può parlare di famiglia-welfare.

Lo afferma il vicedirettore generale della Banca d`Italia, Anna Maria Tarantola. In Italia «non siamo a livelli di dramma, comunque le famiglie hanno sostenuto i componenti più deboli, hanno dovuto ridurre il risparmio e qualcuno si è indebitato un pò di più: ma nel dato medio - aggiunge Tarantola intervenendo a un convegno presso la sede del Sole 24 Ore a Milano - si nascondono sempre situazioni particolari». Il vicedirettore di Bankitalia cita il fatto che tra il 2008 e il 2010 le famiglie in povertà sono crescite dal 6 al 7 per cento del totale. «Ma per i giovani si è passati dal 10 al 15 per cento: la crisi, tra l`altro, ha aumentato le differenze», dice Tarantola.

L`Italia ha però accusato un effetto negativo che l`ha distinta dagli altri principali Paesi europei: a un calo del Pil durante la crisi è infatti corrisposto un calo dei redditi familiari (appunto -6% dalla primavera del 2008 alla fine del 2011), cosa che non è successa ad esempio in Francia, dove a un calo del Pil del 3% è corrisposto un aumento del 2% dei redditi, nè in Germania (+0,5% dei redditi), Gran Bretagna (+2%) e Svezia (+5%). La causa, secondo Tarantola, è dovuta soprattuto «ai vincoli di bilancio meno pesanti in questi Paesi, in cui sono aumentati i trasferimenti delle famiglie anche tramite la riduzione delle imposte». Nel corso della crisi, ha detto ancora il vicedirettore generale di Bankitalia, «si sono usate le pensioni, i redditi, c`è stata una riduzione della propensione al risparmio e un utilizzo delle ricchezze» con le famiglie che hanno fatto da vere e proprie «agenzie di welfares». Un`analisi condivisa dal direttore del Dipartimento statistiche e sociali dell`Istat, Linda Laura Sabbadini: «nella contingenza - ha detto - la famiglia ha avuto un ruolo di barriera positiva, l`interrogativo è quanto a lungo possiamo continuare ancora a sovraccaricare le famiglie di funzioni.

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