Industria, arrivano nuove norme per il `made in` europeo

L`indicazione di origine dei prodotti non alimentari diventa obbligatoria per tutti, e la tracciabilita` delle merci messe in commercio in Europa piu` completa. La Commissione europea ha adottato un pacchetto per la tutela dei consumatori che va in questa direzione.

Proposto dai commissari europei per l`Industria e per la Salute, Antonio Tajani e Tonio Borg, il pacchetto intende fare in modo che entro il 2015 tutti i prodotti non alimentari abbiano specificato in etichetta il luogo di origine del prodotto. In sostanza, ``tutti i prodotti dovranno avere il marchio `made in```, sottolinea Tajani.

``E` questa la differenza con la proposta di direttiva del 2005, che imponeva il `made in` solo per i prodotti provenienti dai paesi terzi``.

La normativa del 2005 e` stata poi ritirata perche` ritenuta discriminatoria, e contraria alle regole dell`Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Ma quella presentata oggi a Bruxelles ``non e` una misura commerciale, ma un`iniziativa a tutela dei consumatori``, sottolinea Tajani. Cio` dovrebbe rendere piu` agevola l`approvazione in Parlamento europeo e in Consiglio Ue. Quello dei prodotti commerciali vale 1.000 miliardi di euro l`anno ``escludendo i prodotti commerciali``, ricorda il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l`Industria, e la portata della proposta legislativa va letta alla luce di questi numeri. In base alla proposta di legislazione, i produttori europei potranno scegliere se indicare l`origine comunitaria (scrivendo `made in Ue`) o l`origine dello stato membro, mentre i prodotti - soprattutto giocattoli, capi d`abbigliamento e prodotti tecnologici - realizzati all`estero, dovranno avere sempre l`indicazione del paese di provenienza. Qualora un prodotto fosse costituito da componenti provenienti da piu` paesi, si applichera` l`attuale codice doganale, in base al quale la provenienza di un prodotto dipende da dove si e` svolta la parte piu` importante di lavorazione del prodotto.

Tra le altre cose previste dal pacchetto - che si applica anche al commercio on-line - la creazione di un database comune europeo per condividere tutte le informazioni sui prodotti acquisite a livello nazionale, soprattutto sui test di sicurezza e affidabilita`. ``In questo modo - sottolinea Tajani - si evitera` di ripetere gli stessi test piu` volte negli altri paesi``, risparmiando tempo e soprattutto denaro.

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