TREVISO. INTERVISTA A FABIO MENON - FONDATORE DI ARCHEIDE, SOCIETA` DI CONSULENZA FINANZIARIA INDIPENDENTE

  Redazione, 13 aprile 2021 Fabio Menon, Trevigiano di origine,

TREVISO. INTERVISTA A FABIO MENON - FONDATORE DI ARCHEIDE, SOCIETA` DI CONSULENZA FINANZIARIA INDIPENDENTE

anno 1968, inizia il suo percorso professionale all’interno del settore finanziario, immediatamente dopo il conseguimento del diploma di laurea in economia a Cà Foscari.

Iscritto all’Albo unico dei consulenti finanziari dal 1996, fino al 2006, in forza a Banca Generali.

Molto critico nei confronti delle logiche troppo commerciali del “sistema banca”, presto intraprende la professione di Consulente specializzato negli investimenti con un’impostazione imprenditoriale.

La necessità di fornire un servizio sempre più trasversale e di alto livello lo porta a fondare nel 2006, Archeide SCF.

L’originaria attività di vendita di prodotti finanziari si trasforma in una articolata e complessa attività di consulenza, priva di conflitti di interesse, che oggi lo gratifica dei grandi sforzi fatti in un contesto, a suo tempo, molto prematuro.

Da diversi anni è alla guida di Archeide SCF con grande passione e dedizione, raggiungendo risultati ambiziosi. Oltre alla finanza ha grandi passioni legate al mondo dello sport.

Lo abbiamo intervistato:

  1. abbiamo visto che la sua società ARCHEIDE, è iscritta all`OCF come SCF; quale vantaggio ha maturato in seguito a tale iscrizione?
Il parterre nel quale si opera è così profondamente avulso da questa “innovazione” che è molto difficile riscontrare cospicui vantaggi oggettivi.
Essere o non essere iscritti all’Albo da un mero punto di vista commerciale, non ha portato grandi risultati.
Ad esser sinceri, è oggi prevalente l’orgoglio e la convinzione di far parte di quelli che sono dalla parte giusta in quanto indipendenti rispetto ai benefici che ci si attendeva fin da subito da  questa nuova configurazione.
Crediamo pertanto ci voglia ancora del tempo per iniziare a raccogliere importanti frutti di questo investimento.
  1. se non fosse stato approvato l`art. 18ter che ha permesso anche alle società non SIM l`esercizio della CFI, quale futuro avrebbe avuto la sua attività?
Difficile a dirsi tuttavia, probabilmente si sarebbero fatte delle scelte individuali nel senso che si opererebbe come Consulenti Autonomi secondo l’art 18 bis o, provocatoriamente,  si potrebbe aver valutato di operare in violazione di legge come oggi fanno innumerevoli società e persone che hanno evitato a mani basse di prendere iscrizione all’Albo, per l’eccessiva burocratizzazione dell’attività. 
  1. quale sviluppo ha registrato, negli ultimi anni, il ruolo del `consulente autonomo e delle SCF ` rispetto alla sensibilità dei risparmiatori?
Sicuramente uno sviluppo c’è stato ed è in atto, tuttavia, il cambiamento delle abitudini del risparmiatore italiano è molto lento e come dicevo prima, non ci sono ancora grandi cambiamenti.
Saranno necessari ancora molti anni affinchè questa alternativa possa diventare consuetudine.
Le banche tutt’oggi regnano sovrane e l’educazione finanziaria è su livelli a dir poco rudimentali.
  1. quali sono le maggiori difficoltà nel percorso professionale di un consulente finanziario esterno all`ambiente dell`industria e della distribuzione?
La maggior difficoltà sta nell’affrontare un risparmiatore privo di ogni conoscenza finanziaria e abituato da decenni alle logiche commerciali applicate dagli intermediari.
Oltre a questo aspetto cronico,  le difficoltà sono quelle tipiche di qualsiasi attività professionale quali per esempio, avvocato, commercialista, medico ecc.
Serve grande determinazione, studio continuo e capacità relazionale.