Investimenti: meglio azioni o Bot? Ecco i dati raccolti da Mediobanca

  E’ di ieri la pubblicazione dell’edizione numero 65 del rapporto ‘’Indici e Dati’’ stilato da Mediobanca. I dati emersi sulla performance degli ultimi anni del mercato azionistico italiano non sono dei più incoraggianti. Dal 1997 a oggi i rendimenti azionari non hanno mai superato quelli dei Bot; dal 2001 a metà ottobre 2011 Piazza Affari ha bruciato 234 miliardi di capitalizzazione, meno solo di Grecia e Irlanda e, a livello percentuale, della Finlandia. Anche il saldo ingressi meno uscite delle società quotate sul listino di Milano è, dal 2001 ad oggi, negativo di un’unità. Dal 2001 ai giorni nostri il nostro mercato azionistico è sceso dall’ottavo al ventesimo posto per livello di capitalizzazione, indice di una performance non positiva a prescindere dalla crisi del debito privato del 2008 e a quella del debito pubblico dei giorni nostri. A fine 2001 la capitalizzazione complessiva ammontava a 593 miliardi di euro, pari al 50% del PIL del periodo; il valore ai giorni nostri scende di circa il 40% per un totale di 359 miliardi, pari al 23% del PIL attuale e persino inferiore al volume registrato nel 2008. Una rapida discesa è stata registrata negli ultimi mesi, mentre il record del livello di capitalizzazione è arrivato con la ‘’bolla’’ hi-tech nel 2010, raggiungendo il 70% del PIL con ben 800 miliardi di euro. Negli ultimi 5-6 anni si è fortemente ridimensionato il peso delle banche: nel 2006 costituivano un terzo della capitalizzazione totale del mercato, proporzione scesa a un quinto a giugno 2011. Parallelamente e in senso contrario è cresciuto il peso della capitalizzazione delle società industriali: dal 56% sul totale del listino nel 2005 al 75% di giugno 2011. In sintesi da fine 1997 le azioni hanno reso mediamente il 2%, contro il 3,31% dei Bot. Negli ultimi 16 anni la Borsa di Milano ha chiuso in negativo ben 12 volte; da 13 anni ad oggi ha sempre chiuso in negativo tranne che nel 2002. Tra le azioni le migliori sono state quelle di risparmio che dal 96’ hanno garantito un rendimento dell’8,24%, includendo i dividendi distribuiti. Da inizio anno ad oggi solo un’azione su quattro ha fatto registrare un andamento positivo, mentre sempre una su quattro ha perso oltre la metà del suo valore. Le migliori azioni da gennaio ad ottobre 2011 sono state: Mondo Home Entertainment a +162%, Marcolin a +162%, De Longhi a +155%; le peggiori Yorkville bhn  a -90% e Cogeme Set a -89%. Nello stesso periodo di riferimento i maggiori bancari hanno subito un tracollo: -53,7% Intesa San Paolo, -54,4% Unicredit, -64,9% Bpm. Anche gli assicurativi non hanno fatto molto meglio: Generali -32,9%, Mediolanum -32,5%, Milano Assicurazioni -73% e Fonsai -73,2%. Un dato più incoraggiante arriva sul fronte degli aumenti di capitale: dai 5,5 miliardi del 2010 si è passati agli 11,4 del primo semestre 2011, per l’89% sottoscritti nel settore bancario.

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