La Cina fa i conti con inflazione e rallentamento della crescita

La Cina ha posto il proprio obiettivo di crescita al 7,5% per il 2012 e ha mantenuto il target per l`inflazione al 4%, lo stesso livello prefissato per il 2011. È quanto emerso dal rapporto presentato dal Primo ministro, Wen Jiabao.

È la prima volta in cinque anni che le autorità cinesi si prefiggono una crescita inferiore all`8%. L`anno scorso la Repubblica Popolare ha vantato un rialzo del prodotto interno lordo del 9,2%, con il ritmo di crescita che tuttavia ha rallentato il passo: se nel primo trimestre 2011 la crescita è stata del 9,7% nell`ultimo trimestre si è attestata all`8,9%. Nel 2010 il prodotto interno lordo cinese era salito del 10,4%.
Il target indicato dalle autorità per il 2012 è il più basso dal 2004. I leader politici puntano soprattutto su un aumento dei consumi interni in grado di controbilanciare il calo delle esportazioni. Negli ultimi anni, comunque, i target indicati dalle autorità cinesi sono stati sempre superati: anche l`anno scorso, ad esempio, l`obiettivo dei politici cinesi era di un progresso del pil attorno all`8%. Quest`anno la Cina inizia a risentire della crisi che ha colpito l`Europa, nonchè della crescita asfittica del pil americano. Del resto l`economia della Repubblica Popolare si basa soprattutto sulle esportazioni. Si faranno sentire, comunque, anche alcune riforme realizzate dal governo, come quella restrittiva applicata al settore immobiliare e finalizzata a riportare a livelli più ragionevoli il prezzo delle abitazioni.
Il target sull`inflazione invece è rimasto al 4%: l`anno scorso, però, l`indice dei prezzi è salito in media del 5,4% con una punta del 6,5% toccata nel mese di luglio.
 
``