L'ARDIA DI SEDILO ALLE PRESE CON L'INTERVENTO STATALE INOPPORTUNO E IMPORTUNO

L'ARDIA DI SEDILO ALLE PRESE CON L'INTERVENTO STATALE  INOPPORTUNO E IMPORTUNO
Foto storica dell'Ardia di Angelo Capone. Immaginate i cavalieri con caschi e airbag al caldo di luglio. (!) come previsto da Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani del Governo Meloni

Cagliari, 14 maggio 2025. Di Elia Sanna

Il nuovo decreto sulla sicurezza delle manifestazioni con utilizzo di cavalli, che porta la firma del ministro Abodi sta dividendo molte comunità  in Italia, dove si svolgono eventi legati al cavallo, come sta accadendo in Sardegna.

Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la nuova disciplina delle manifestazioni con equidi, svolte al di fuori di impianti o percorsi autorizzati. 

La normativa prevede ferree norme di sicurezza, di salute e di benessere per gli atleti, i cavalli, gli atleti e per il pubblico. 

Ma diversifica comunque il tipo di manifestazione, tra palii, giostre e non le accomuna comunque alle tradizionali processioni sagre e manifestazioni religiose, dove non esiste alcuna competizione e tantomeno dove non sono previsti premi per i cavalieri partecipanti.

In Sardegna la vicenda sta creando in questi giorni non pochi problemi alle forze dell’ordine, sopratutto in provincia di Oristano, dove il prefetto e l’apposita commissione di vigilanza sugli spettacoli, invece non fa alcuna differenza circa le manifestazioni che si svolgono al di fuori di impianti sportivi. 

Di fatto il rappresentante del Governo, il prefetto Salvatore Angieri, mette sullo stesso piano una competizione sportiva con, in questo caso, la tradizionale Ardia di Sedilo, una manifestazione religiosa che si rinnova da alcuni secoli in provincia di Oristano.

S'Ardia, si svolge ogni anno nel mese di Luglio. Le origini di questo festa popolare rievocano la battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C, nella quale il futuro imperatore Costantino vide in cielo il segno della vittoria.

Nel corso dell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto, sono state imposte delle regole che stravolgono in modo assurdo la tradizione della manifestazione religiosa. Si vuole imporre ai cavalieri, spesso vestiti con il tradizionale abito di velluto, un casco, un airbag, la prova antidoping per i cavalli ed altre assurde prescrizioni di sicurezza.

Dopo vivaci polemiche e lunghissime discussioni, martedì pomeriggio il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, insieme al parroco don Maurizio Demartis e il rappresentante del Comitato Santu Antinu, Mario Zacchino, hanno diffuso un pesante comunicato contro le assurde decisioni della Prefettura. 

“L’Ardia di San Costantino Imperatore che si svolge a Sedilo il 6/7 luglio di ogni anno è una  manifestazione religiosa che appartiene non solo alla comunità sedilese ma a tutta la Sardegna. Come ribadito più volte nella riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocata dal Prefetto di Oristano, lo scorso 12 maggio, Parroco, Cavalieri, Sindaco, Associazione Santu Antinu, e tutta la comunità confermano la piena collaborazione con le Istituzioni preposte per la riuscita della manifestazione”.

“Spiace però sottolineare che collaborare non significa supinamente sottomettersi a posizioni o a interpretazioni unidirezionali che stravolgono in toto l’evento; in quanto manifestazione religiosa l’Ardia di San Costantino è soggetta agli articoli 25 e 26 del Tulps e non, come sostiene il Prefetto di Oristano, all’articolo 68 dello stesso Tulps. La comunità sedilese, in ossequio alle norme che regolano i rapporti tra Stato/Chiesa sui riti religiosi e libertà di culto, alla Costituzione Italiana, al Trattato Europeo che dà centralità al rispetto dei “riti religiosi, tradizioni culturali ed eredità regionali”, agli articoli del Tulps sopra richiamati e confermati da ultimo dall’autorevole parere del professor Andrea Pubusa, docente di Diritto Amministrativo della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, non accetta misure e/o restrizioni che portino ad una manifestazione snaturata con barocchismi e appesantimenti burocratici. La linea che intende tracciare la Prefettura di Oristano con la convocazione della Commissione di vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo, in base all’articolo 68 del Tulps, ha competenza appunto, come cita il nome stesso, sui locali di pubblico spettacolo e non può essere applicata alla manifestazione tradizionale religiosa, assimilandola di fatto a un concerto o evento sportivo di qualsiasi genere”. L’Ardia di San Costantino non è assolutamente uno spettacolo. Chiediamo e pretendiamo rispetto: la fede, i valori profondi come l’identità di un popolo in cui si sviluppano le radici di ognuno di noi, espressione massima di cultura e tradizione, il coraggio di cui si nutrono i nostri cavalieri e la nostra comunità non sono elementi barattabili se snaturalizzati”.

La vicenda e le contrapposizioni di queste ore, tra organizzatori e i rappresentanti delle forze dell’ordine, approderanno a breve anche in Parlamento, con azioni annunciate da alcuni parlamentari sardi.

In Consiglio regionale, il gruppo dei riformatori, ha invece già presentato questa mattina una proposta di legge, per cercare di salvare tutte le manifestazioni che si svolgono nell’isola e che sono legate sempre alla fede e alle tradizioni locali.

“Il nostro obiettivo è mettere ordine nella materia” ha spiegato il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca, “la proposta nasce da una stretta collaborazione con le comunità interessate che meglio di tutti conoscono le realtà locali e i contesti dove si svolgono manifestazioni”. La proposta di legge, composta da 6 articoli, ha come obiettivo primario la valorizzazione delle tradizioni locali con il riconoscimento del valore storico, religioso e culturale insito nelle manifestazioni come l’Ardia di Sedilo.

Per noi sardi, l’Ardia di Sedilo non è una corsa, ma una festa religiosa che si tramanda da secoli e che affonda le radici nella cristianità. Ma per il prefetto poco importa: lui vorrebbe trasformarla in una specie di MotoGP con cavalli, imponendo caschi, airbag e altre menate da circo. A quando il controllo antidoping ai cavalieri? E magari pure ai cavalli. Perché si sa, la fede va bene… ma solo se certificata, omologata e sottoposta a verifica Asl. 

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