LO STATO ITALIANO STA SEVIZIANDO LA SARDEGNA. COME AVREBBE AGITO LO STATO FRANCESE?

LO STATO ITALIANO STA SEVIZIANDO LA SARDEGNA. COME AVREBBE AGITO LO STATO FRANCESE?

Giannina Puddu, 1 luglio 2025.

Dopo 46 anni, sono tornata a vivere in Sardegna e, per varie ragioni, osservo con un'attenzione mai dedicata prima perchè in altre faccende affaccendata ciò che accade qui e come si pone lo Stato italiano verso questa Terra.

Ebbene, lo Stato italiano si è posto e si pone malissimo, come se questa Terra non gli importasse, non è capace di comprenderne il Valore storico, culturale, naturale, intellettuale.

Agisce come persecutore seriale, ne pensa, ne fa e ne disfa con una frequenza intollerabile e irragionevole.

Non è in grado di agire da "Padre" e agisce da "Patrigno" della peggiore specie.

L'ultima "trovata" surreale di cui sono venuta a conoscenza è stata concepita dal Ministero della Difesa, con Crosetto al suo vertice nell'attuale Governo e denunciata da Mauro Pili (ex Presidente della Regione Sardegna): Il Ministero della Difesa "sequestra" il colle di Sant'Elia - quello dedicato a Sant'Ignazio, per farne un impianto fotovoltaico da 37 ettari.

Il bando dell'Agenzia è stato appena pubblicato: i guerrafondai di Roma vogliono dare in concessione a privati, per 25 anni, una distesa infinita di 37 ettari di quel colle da sempre punta avanzata della costa cagliaritana.

Questo bando pomposamente chiamato Energia 5.0 è uno schiaffo alla Sardegna e al suo statuto autonomistico: questi signori del Ministero della Difesa non sanno manco leggere una norma!

C'è scritto all'art.14 dello Statuto sardo: tutti i beni statali che hanno cessato la funzione originaria statale passano automaticamente al Patrimonio della Regione!

Gliel'ho spiegato mille volte sia a questi signorotti del Ministero della Difesa, così come a quelli che dormono nella Regione Sarda!

Il piano del Ministero della Difesa è un vero e proprio blitz contro la Sardegna e la città di Cagliari!

Questa follia denunciata da Pili si somma ad una lista infinita di sevizie inflitte al territorio sardo e ai sardi dal Governo di Roma, da decenni.

Quantità smisurate di territorio offerte in pasto ai guerrafondai, bombardamenti delle coste per simulare il gioco della guerra e sperimentare nuove armi, progetti industriali fallimentari che hanno lasciato solo disastri e gravissimo inquinamento, spazi da dedicare ai rifiuti pericolosi che nessuno vuole anche dopo averli generati, un carico sproporzionato e insensato di, si fa per dire, "Energia Rinnovabile", una fabbrica tedesca di armi per uccidere civili di quà e di là per il mondo, la più grande raffineria d'Europa che ha distrutto la bellezza naturale di un'ampia fetta del golfo di Cagliari, galeotti della specie peggiore trasferiti nelle galere sarde così da favorire il radicamento di mafia, andrangheta e delinquenza varia per corrodere il tessuto sociale isolano,  etc., etc... 

E, pure, in compenso una "beata fava", per stare nei limiti del gergo educato che mi piacerebbe superare perchè sono incazzata nera.

I sardi pagano più degli altri per un Servizio Sanitario che non hanno, zero "Continuità territoriale", zero "Zona Franca" che dovrebbe colmare il gap dell'insularità, zero capacità politica centrale per valorizzare una Terra che il mondo intero invidia all'Italia che agisce verso la Sardegna come i porci con le perle!!!

La Sardegna è, in verità, molto più vicina al territorio francese che al territorio italiano.

Attraverso le Bocche di Bonifacio, tra la Sardegna (territorio italiano) e la Corsica (territorio francese) ci sono solo 11 chilometri.

Il punto più vicino della Sardegna alla penisola è, secondo Treccani, il Promontorio di Orbetello (provincia di Grosseto in Toscana), che si trova a poco più di 180 km dalla Sardegna.

Inltre, la Sardegna ha "rischiato" di essere territorio francese al tempo degli Accordi di Plombières, nel 1858, quando Cavour e Napoleone III discussero la possibilità di un'alleanza tra Francia e Regno di Sardegna, con la Francia che avrebbe fornito supporto militare per l'unificazione italiana in cambio di territori come la Savoia e Nizza.

Seguì il Trattato di Torino, di alleanza formale firmato nel 1859, confermando la cessione della Savoia e di Nizza alla Francia, ma non menzionando la Sardegna.

L'Ipotesi di cessione della Sardegna alla Francia, pur non esplicitamente citata nel trattato, si diffuse  soprattutto nel 1860, come compenso per l'aiuto francese nell'unificazione italiana. 

Ma,  Giuseppe Mazzini e altri si opposero fermamente all'idea di cedere la Sardegna alla Francia, considerandola una parte essenziale del nascente stato italiano.
Peccato che poi Mazzini sia morto e non abbia lasciato eredi politici capaci di cogliere il valore straordinario di questa Terra. 
Certo, a fronte delle continue sevizie che Roma infligge alla Sardegna e ben nota la costante attenzione dei governi francesi verso il benessere dei cittadini francesi e verso i sui territori, viene da chiedersi come agirebbe Parigi se avesse tutto questo BEN Di DIO a sua disposizione!!!