Mercati, la crisi non ferma le M&A

Anche se non ci sono i soldi la tentazione di fare affari non riesce proprio a dormire. I timori per il fiscal cliff e le turbolenze dell`euro non hanno frenato l`attivita` di fusioni e acquisizioni che nel 2012 ha raggiunto un valore, a livello globale, di 2.243 miliardi di dollari, identico livello dell`anno precedente. Nell`ultima parte dell`anno c`e` stata pero` un`accelerazione delle operazioni di merger and acquisition con un controvalore di 737 miliardi di dollari nel quarto trimestre in crescita del 59% sull`analogo periodo del 2011.

E` quanto emerge da uno studio realizzato da Mergermarket, ripresa da Asca, il quale comunque sottolinea che il valore toccato nel 2012 e` inferiore del 38% rispetto all`anno record del 2007 con 3.664 miliardi di dollari.

I settori piu` dinamici sono stati agricoltura, consumer, media, costruzioni e trasporti mentre la quota di mercato maggiore rimane ai segmenti di energia, minerario e utilities che contano per il 25,8% del totale.

Scorrendo le principali operazioni al primo posto per valore c`e` l`acquisizione di TNK-BP da parte di Rosneft che sfiora i 60 miliardi di euro, seguita dallo spin off di AbbVie da parte di Abbott per un controvalore di 54,3 miliardi di dollari, seguita dall`acquisizione di Xstrata da parte di Glencore International. Poi con 35,4 miliardi di dollari l`acquisizione di Sprint Nextel da parte di Softbank.

A livello geografico il Nord America concentra il 42% del valore delle fusioni e acquisizioni e il 32,9% in volume.

L`area euro ha una quota del 13% in valore e del 20,5% in volume. L`Europa nel complesso nel 2012 ha registrato merger and acquisition per 687 miliardi di dollari con una contrazione del 5,4% sul 2011 ma nel quarto trimestre c`e` stata una decisa accelerazione con 218 miliardi di dollari e un aumento del 98% sul trimestre precedente e del 62% sullo stesso periodo del 2011.

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