Mercati, meglio stare lontano dai finanziari

di Paul Casson Fund Manager di Henderson Global Investors Raramente scrivere un articolo sulle prospettive del mercato azionario europeo è sembrato più pericoloso. Trattandosi attualmente dell`epicentro apparente del rischio globale, gli investitori guardano con preoccupazione a tutte le problematiche, che possono essere riassunte semplicemente nell`espressione `crisi del debito sovrano nell`Eurozona`.   La verità è che il problema è più complesso, anche se scorporando tutte le sue varie componenti sembra essere di più facile comprensione. Il nocciolo della questione è la crisi bancaria irrisolta dal 2008. La mancata ricapitalizzazione di molte banche e la riduzione del livello di indebitamento nei loro bilanci sta provocando una assenza cronica di fiducia nelle finanze governative. Più semplicemente, se le banche devono essere ancora una volta salvate, i governi sono in grado di farlo? E chi salverà i governi?   Attendiamo da tempo una soluzione al problema Grecia. È chiaro che il Paese non è in grado di far fronte ai propri debiti ed è pertanto necessario identificare una forma di condivisione delle perdite, che vedrà una combinazione di fondi del settore pubblico e di quello privato. Tuttavia, in caso di default della Grecia, sarà fatta. Verrà tracciata una linea, che rappresenterà un deterrente per gli altri Paesi per i rischi legati ad un ritardo delle riforme fiscali, nonché un modello per supportare altri Paesi dell`Eurozona in caso di necessità. A questo punto possiamo concentrarci su ciò che, a nostro avviso, ha più valore aggiunto: analizzare i titoli anziché i politici.   Attualmente i mercati azionari europei sono caratterizzati da una netta distinzione fra società finanziarie e non-finanziarie. Crediamo che le problematiche del settore finanziario rendano troppo rischiosi eventuali investimenti in quest`area. Fortunatamente non siamo obbligati a farlo e possiamo rivolgere l`attenzione al resto del mercato, dove identifichiamo diverse opportunità interessanti. Se la valutazione fosse il solo fattore importante, questi titoli avrebbero ormai smesso di scendere. Guardando realisticamente alle prospettive di guadagno per il 2012 e oltre, siamo più che lieti di operare come acquirenti. Nel breve termine è difficile prevedere l’andamento, i titoli potrebbero infatti scendere ulteriormente. Tuttavia, se ora ci troviamo di fronte a ripetute occasioni di acquisto a prezzi interessanti, questo contesto non durerà per sempre. Assai poche persone hanno operato sul mercato ai minimi del marzo 2009, auspicando forse un`ulteriore discesa dei prezzi più avanti. Gli investitori sono obbligati a scegliere fra acquistare nei momenti di maggiore tensione o accettare i magri rendimenti di titoli di stato e fondi monetari per molti anni a fronte della sicurezza dell`investimento. È una scelta difficile, ma lucrativa per coloro che decideranno di farla.   In caso di recessione cosa accadrà? Tutte le recessioni hanno vincenti e perdenti e, sul fronte delle posizioni short, abbiamo l`opportunità di beneficiare della situazione. Le società con livelli di debito eccessivamente alti, pressione sui modelli operativi e valutazioni elevate sono tutte quante buone candidate. Questa strategia risponde al nostro obiettivo di tutelare il capitale in contesti di mercato debole.   Paura e negatività stanno crescendo fino al punto in cui le buone notizie vengono ignorate. I tassi d`interesse sono bassi e rimarranno tali. Le società sono sane e le valutazioni sono molto più basse rispetto a prima dell`ultima flessione. Gli investitori, infine, sono nervosi, non compiacenti, segno che i prezzi hanno già scontato molte delle cattive notizie.     

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