Mutui, un settembre in picchiata libera

A settembre crollano le richieste da parte delle famiglie di mutui (-23%) e prestiti (-10%). È quanto emerge dall`analisi del patrimonio informativo di Eurisc, ripresa da Adnkronos, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di linee di credito. In calo anche la domanda aggregata nei primi 9 mesi dell`anno. La richiesta di mutui ipotecari continua il suo calo rispetto ai corrispondenti mesi del 2010 e, a settembre, registra un -23% (dato ponderato sui giorni lavorativi), che segue un semestre in cui la decrescita è risultata sistematicamente in doppia cifra. Anche la domanda di prestiti, nel suo aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, torna nuovamente a calare rispetto al corrispondente periodo 2010, segnando un -10% a parità di giorni lavorativi. Da quanto emerge dal barometro Crif, lo scenario non muta se si ragiona sul dato aggregato dei primi tre trimestri. Nei primi 9 mesi dell`anno, infatti, il decremento complessivo della domanda di mutui ipotecari è stato del -11% rispetto all`analogo periodo del 2010 e anche il confronto con gli anni precedenti mostra «una significativa» contrazione dei volumi delle richieste. Analogamente la richiesta di prestiti, nell`aggregato di personali e finalizzati, nei primi tre trimestri del 2011 ha fatto registrare un decremento del -3% rispetto ai volumi dello stesso periodo 2010, che a sua volta aveva fatto segnare un -4% nei confronti del 2009. «La costante flessione della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, che sta prendendo la forma di un vero e proprio crollo -commenta Enrico Lodi, direttore generale Credit bureau services di Crif- non è un fenomeno da sottovalutare, perchè trova una conferma nell`analoga drammatica flessione della domanda di prestiti, in particolare dei prestiti finalizzati. È la dimostrazione che purtroppo le aspettative delle famiglie italiane si stanno nuovamente e repentinamente deteriorando». Secondo l`esperto «la mancanza di una chiara prospettiva sul futuro, collegata ai crolli dei mercati finanziari, le tensioni sul debito sovrano e i ripetuti interventi correttivi sul bilancio dello Stato inducono una parte crescente delle famiglie italiane, che si confermano `formichè e non `cicalè, a rinviare non solo gli acquisti (che trovano la sua misura nel calo della domanda di credito finalizzato), ma anche gli investimenti (misurati dal calo della domanda di mutui)». In particolare per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutui per fasce di durata, si conferma la crescita della quota di domanda nelle classi tra i 20 e i 30 anni, che nei primi 9 mesi del 2011 rappresentano quasi il 51% della domanda complessiva. È ancora la classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni a essere quella maggiormente preferita dalle famiglie italiane (30,9% del totale). Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell`importo, invece, continua la crescita della quota di domanda nelle fasce più basse e si registra un ulteriore calo dell`importo medio calcolato sulla totalità dei primi nove mesi dell`anno, con 136.900 euro contro i 139.600 euro del pari periodo 2010.   Relativamente ai prestiti, sia quelli personali sia quelli finalizzati a settembre hanno fatto segnare un calo delle richieste, anche se di entità differente: i prestiti finalizzati, infatti, registrano un -6% contro il -3% dei prestiti personali, arrivando rispettivamente ad un complessivo -14% e -5%, ponderato sui giorni lavorativi, rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente. «L`analisi di questi dati mette in evidenza come la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane nei primi 3 trimestri dell`anno in corso sia complessivamente più bassa di 16 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2008, prima che la crisi economica si manifestasse in tutta la sua gravità», commenta Lodi. «Il crollo della domanda di prestiti finalizzati, -14% a settembre di quest`anno rispetto al corrispondente mese 2010, conferma che senza chiare, comprensibili e immediate misure espansive, capaci concretamente di iniettare fiducia alle famiglie, l`outlook sulla domanda di credito (e di riflesso sulla propensione al consumo) per i mesi che ci dividono dalla fine del 2011 non può che essere negativo». Entrando nel dettaglio, relativamente alla durata dei prestiti richiesti nei primi 9 mesi del 2011 le classi che crescono maggiormente sono quella compresa tra 2 e 3 anni (per effetto dei prestiti finalizzati) e quella fino ad 1 anno. L`importo medio della domanda di prestiti (nel suo aggregato di prestiti finalizzati e prestiti personali), invece, nei primi 3 trimestri del 2011 si mantiene leggermente al di sotto del valore rilevato nello stesso periodo del 2010 (8.553 euro nel 2011 contro gli 8.801 nel 2010).   Nello specifico, per quanto riguarda i prestiti finalizzati si conferma il trend di redistribuzione verso i tic

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