PETROLIO SCARSO. CI RITROVIAMO A PIEDI?

Redazione, 26 ottobre 2021. Il re dell`Arabia Saudita,  Salman bin Abdulaziz Al Saud, sarà uno dei partecipanti al prossimo G20 in programma a Roma per il 30 e 31 ottobre.

PETROLIO SCARSO. CI RITROVIAMO A PIEDI?

Il suo regno è il principale esportatore di petrolio al mondo.

Eppure, si sta organizzando per portare a zero le emissioni di anidride carbonica entro il 2060.

Questa è la dichiarazione ufficiale del principe ereditario Mohammed Bin Salman durante la Saudi Green Initiative.

L` Arabia Saudita sta investendo più di 700 miliardi di riyal (pari a 186,63 miliardi di dollari) per raggiungere l`obiettivo, con il programma di riduzione di CO2 per 270 milioni di tonnellate ogni anno.

La drastica decisione  non avrebbe alcun impatto finanziario o economico negativo sull`economia dell`Arabia Saudita.

Lo scenario futuro, in ambito OPEC, è quello di enormi oscillazioni di prezzo e di produzione cui seguirà la fine dei combustibili fossili.

Intervistato da Bloomberg, il principe Abdulaziz Bin salman, per spiegare il rallentamento delle estrazioni ha detto: `abbiamo ancora il covid`.

E, “Abbiamo ancora carburante per aerei limitato in termini di crescita. Se fai di più ora, acceleri il problema`.

Tuttavia, l`Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi partner stanno aumentando la produzione giornaliera di 400.000 barili ogni mese e si parleranno in una riunione presidiata da Russia e Arabia saudita il 4 novembre.

Nel mentre,  il presidente e amministratore delegato della compagnia petrolifera dell`Arabia Amin Nasser in un`intervista a Riyadh, ha confermato che  `La capacità di riserva si sta riducendo`.

La conseguenza è che i  prezzi del greggio sono saliti del 70% quest`anno a circa 85 dollari al barile.

Stati Uniti, Giappone e India, hanno invitato i produttori a pompare di più tenuto anche conto del fatto che la scarsità di greggio potrebbe aumentare nel 2022 con  la pandemia di coronavirus in attenuazione e l`incremento relativo dei consumi.

`Se l`anno prossimo ci sarà una ripresa dell`aviazione, quella riserva di capacità sarà esaurita`, ha previsto. 

`Ora si sta arrivando a una situazione in cui l`offerta è limitata: tutto ciò che è rimasto sta diminuendo rapidamente`.

A Wall Street, alcune banche disegnano una prospettiva opposta.
 
JPMorgan Chase & Co. ha affermato che i mercati petroliferi passeranno a un surplus di offerta di 1 milione di barili entro marzo 2022 da un deficit attuale di circa 1,5 milioni di barili.
 
Al centro di tali previsioni contrapposte si pone il rischio in tutta la sua potenza.
 
Se i paesi dell`OPEC  hanno già riorganizzato i loro business non hanno più né la volontà, né la necessità  di estrarre combustibili.
 
Tutti quelli che non avranno la capacità di farsi trovare pronti andranno a piedi.