Pmi, senza innovazione non c`è futuro

Unioncamere, attraverso la sua societa` del sistema camerale Dintec, Cotec (Fondazione per l`innovazione tecnologica) e il Cnr hanno siglato una Convenzione nel quadro di un piu` ampio Accordo per favorire la realizzazione di azioni comuni per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese, con particolare riferimento al sistema delle Pmi.

I dati dell`Osservatorio Unioncamere-Dintec sui brevetti, ripresi da Asca, indicano infatti che esistono almeno 1.000 scoperte scientifiche e tecnologiche, frutto della ricerca pubblica italiana, depositate presso l`Ufficio europeo dei brevetti (EPO), che potrebbero venire sfruttate dalle imprese, dando ottimi risultati in termini di realizzazione di nuovi prodotti o di miglioramento (e risparmi) dei processi industriali. Tuttavia la loro conoscenza da parte del sistema produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese, e` assai limitata o, quanto meno, e` ridottissima la consapevolezza delle potenziali applicazioni multisettoriali che ciascuna tecnologia, tutelata attraverso brevetto, potrebbe trovare. Perche` e` possibile che, ad esempio, un`innovazione nel campo delle biotecnologie (ambito nel quale esistono gia` 204 richieste di brevetto europeo frutto della ricerca italiana) torni utile alle imprese agricole o a quelle della green economy, oppure un brevetto farmacologico (131 le richieste italiane all`EPO) venga sfruttato per realizzare un nuovo prodotto cosmetico.

Il progetto prevede una prima fase nella quale verranno elaborati i modelli di schede da inserire nel sistema informativo e in cui verra` progettata l`attivita` di comunicazione e di pianificazione economico-finanziaria. I risultati di questa fase pilota verranno presentati il prossimo giugno in occasione della Giornata dell`innovazione, evento pubblico al quale prendera` parte il Presidente della Repubblica.

L`auspicio dei sottoscrittori della Convenzione, che per il momento verra` attuata e sperimentata per il Consiglio nazionale delle ricerche, partendo proprio dai 117 brevetti europei depositati all`EPO dal Cnr, e` che esso diventi uno strumento valido per tutto il sistema della ricerca pubblica, attraverso l`adesione di altri soggetti, a partire dalle Universita` e dagli altri Enti pubblici di ricerca.

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