Portare avanti l’Euro ci costa altri 17,6 miliardi

Tutti ormai sono ben consapevoli che il progetto politico Euro è costato un sacco. In termini monetari e non solo. Tenere in piedi il baraccone, perché di lasciarlo cadere non se ne parla (perché, ora come ora, sarebbe un disastro), è sempre più un esborso. L’ultima notizia in tal merito è che per estendere il programma di assistenza finanziaria alla Grecia per altri due anni, cioe` fino al 2016, servono 17,6 miliardi.

E` quanto scritto nella bozza redatta dalla componente europea (Commissione Ue e Bce) della Troika (Ue-Fmi-Bce), ripresa da Asca. La Troika e` incaricata di verificare l`attuazione da parte di Atene del piano di risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali dell`economia ellenica. La bozza riconosce ``grandi progressi`` per Atene, sebbene il programma di privatizzazioni ``resti ancora deludente``.

Il rapporto finale della Troika e` decisivo per dare il via libera, alla tranche di aiuti finanziari pari a 31,5 miliardi che fanno parte del secondo piano di salvataggio del paese. L`obiettivo del programma e` ridurre il rapporto debito/pil al 120% entro il 2020, il prossimo anno potrebbe viaggiare a ridosso del 190%.Secondo i calcoli della Troika, Atene non sembra invece in grado di tagliare, come previsto negli accordi, il rapporto deficit/pil sotto il 3% nel 2014, mentre potrebbe riuscirci nel 2016. Un ritardo dovuto all`andamento delle entrate dello Stato che risultano inferiori al previsto a causa della recessione e del mancato avvio del processo di privatizzazioni.

``Ulteriori risorse finanziarie pari a 14,1 miliardi sono necessarie nel caso l`aggiustamento dei conti pubblici prosegua come previsto (2014), risorse che salgono 17,6 miliardi se il programma venisse allungato per due anni``, e` scritto nella bozza. Insomma, si continua con l’accanimento terapeutico. Perché l’obiettivo non è regalare una vita dignitosa al paziente, ma salvare la faccia del dottore.

``