PROIEZIONI&ANALISI 2023. SOTTO L'ALBERO DI NATALE

PROIEZIONI&ANALISI 2023. SOTTO L'ALBERO DI NATALE

Milano, 26 dicembre 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari

Mercati USA ed Asiatici, ormai con affanno, soprattutto il Nasdaq ed i suoi più rappresentativi titoli tecnologici e non solo (vedi Tesla).
Non può essere ignorato che  il continuo rialzo dei tassi USA possa aver provocato tanta pesantezza, ma non è tutto farina... di Tesla&co, che scontano anche i prezzi troppo " tirati" e per la creatura di Musk, ormai abbandonata a se stessa, a favore del nuovo "amore (Twitter).
Tant'è è vero che sono arrivati con largo anticipo, i saldi, tanto per consegnare agli analisti, più che agli azionisti, un bilancio 2022... "infiocchettato".
Prima si sono venduti, da parte del fondatore e maggior azionista, miliardi di titoli Tesla (ad un prezzo medio di 240 dollari) facendo scivolare poi nei successivi mesi il prezzo fino a 121,02 minimo degli ultimi  12 mesi, con vendite da "panic selling" del 10%, solo nella seduta di giovedì della scorsa settimana.
Scorribanda al limite della decenza, e forse oltre, dell ' astuto Musk, che a più riprese, dopo aver cercato di sorreggere il suo titolo con promesse di fine delle sue vendite, ha provocato esattamente il contrario.
E tutto ciò per finanziare l' acquisto miliardario (44 miliardi di dollari)  di Twitter!
Possiamo quindi prevedere un' ulteriore discesa  del NASDAQ  fin sotto i 10000  punti e fra area 9200/300 e 9500/600, con effetto trascinamento su gli altri big.
Più pesante su Amazon, Meta, Alphabet, Tesla, che su Apple ed AMD.
A seguire i mercati Asiatici.
Cina con problemi di ripresa debole e di pandemia e Giappone invece con problemi di inflazione al 6%, giudicata internamente molto forte (Sic!)
Ed invece dello yen molto forte (132/133 contro dollaro.)

Europa a macchia di leopardo, con i paesi nordici scandinavi, quelli continentali ed i mediterranei. 
Il più grande esportatore europeo, la Germania sarà quello più penalizzato, dal dollaro relativamente debole, che tenderà ad indebolirsi ulteriormente contro euro, con gli ulteriori aumenti dei tassi BCE, sbandierati improvidamente da Christine Lagarde.
Ma sempre più verso gli 1,06/ 1,08 che verso gli 0,95/0,96.
Ftsemib
E veniamo all' Italia, secondo maggior esportatore, ma dalla crescita ferma da più di 30 anni, fragile nella sua struttura industriale, fatta di microaziende.
Con il vento in poppa, in quei rari e brevi momenti di ripresa, ma molto duramente colpita, in quei frequenti momenti di stagnazione e recessione, come il presente.
Non possiamo che avallare anche in questa occasione, quanto scritto, per lo meno nel biennio 2021/22, sia su  queste colonne settimanali che su articoli di media online, che naturalmente e quotidianamente ai nostri lettori abbonati.
A breve termine e con il giro anno tentativo di rottura dei 23200/300 con arrivo anche sui 22500/600.
Per il medio termine ed entro la primavera 2023 su rottura dei 22500/600, ed i successivi supporti di 22200/300 con arrivo anche sui minimi degli ultimi 12 mesi posti fra poco sopra i 20000  ( supporto 20200/300.) Nella peggiore delle ipotesi anche 18500/600.
Infine il lungo termine, entro inverno e primo trimestre  2024,  sempre nella peggiore delle ipotesi, ultima forte gamba ribassista con arrivo sui minimi del biennio 2021/22 posti fra 16000 e 16500, sempre gli stessi obiettivi di fine corsa e successivo veloce ed importante rimbalzo e consolidamento sui successivi vecchi supporti supporti, divenuti resistenza, posti fra i 18500/600 e 20200/300.
ENI&Saipem
Titoli che seguiranno sicuramente, soprattutto ENI, il cross del petrolio greggio WTI, fra l' ampio range 70/72 e 80/82 dollari, come ormai ci ha abituato negli ultimi  2 anni.
Più che il fluttuare da tempo con  il cross euro dollaro fra 0,95/0,96 e 1,06/1,08, come più sopra scritto.
Ora c'e' più spazio e probabilità che il dollaro si indebolisca ulteriormente, ritornando anche su detti livelli di 0,95/0,96.
E quindi, contrarian, porti ENI anche sulle resistenze poste a 14,50/60, o se preferite, sui massimi dell' ultimo anno posti a 14,80/90. Saremmo quindi propensi ad alleggerire poi il titolo ed il restante coprirlo con vendita di opzioni Call strike 14,50/15 Giugno/ Settembre rispettivamente.
Lasceremmo perdere Saipem, o meglio attenderemo un forte storno, per rientrare, con acquisti  a" piramide rovesciata ", e meglio ancora con acquisto di opzioni call a breve termine, Febbraio Marzo.
UnipolSai&Generali
Fanno si parte dei finanziari, ma a differenza dei bancari, piuttosto reattivi, sia i big che i minori, gli assicurativi, sono progressivi nel loro cammino, sia al rialzo che al ribasso.
Spread anche più contenuti, per non parlare delle opzioni.
Minor volatilità, diremmo posizionata fra i titoli bancari ed i petroliferi, anche se il paragone può sembrare azzardato.
Più lineare il cammino di UnipolSai,  con un range più definito, con un ottimo dividendo ripetitivo.
E sempre in attesa di essere "incorporata" in Unipol.
Va in ogni caso tradata vendendo opzioni call a protezione con strike otm (out the Money) 2,50 scadenza Giugno, se detenuta in portafoglio.
Fra le due sempre meglio UnipolSai che Generali, più volatile e soggetta a voci ricorrenti, news ed operazioni varie.