RESTA L`ALLARME INFLAZIONE

A due mesi dall`intervento della Bce (acquisti pari a 60 miliardi al mese), tarda ad emergere l`auspicato afflusso di liquidità a favore dell`economia reale. Di Guido Colomba I segnali sono contradditori. Per il quarto mese consecutivo scendono i prezzi al consumo (-0,1%) benchè le vendite al dettaglio siano in ripresa. Questa asimmetria deriva dal calo del prezzo del petrolio (-42% anno su anno) che influenza tutta la filiera dei trasporti e dei consumi energetici. Basti pensare che nel 2014 i consumi energetici dell`Italia sono precipitati a un livello pari a quelli degli anni `60. L`aumento del Pil nel primo trimestre, pari al +0,3%, riflette esattamente il risparmio energetico. Una situazione favorevole per liberare risorse aziendali a favore degli investimenti. Per i consumatori i vantaggi sono stati minimi visto che per ogni litro di benzina l`accisa pesa per 72 centesimi (61 centesimi per il gasolio) più l`Iva al 22%. Ciò premesso l`outlook resta positivo per almeno quattro motivi: (1) per il 2015 il prezzo medio del greggio è stimato a 55 dollari al barile (è fallito il tentativo dell`Arabia saudita di fermare lo shale gas); (2) `l`accordo europeo sui migranti` è destinato, soprattutto sul piano psicologico, a favorire un clima di minore tensione a vantaggio dei consumi interni senza con ciò sottovalutare i problemi legati all`attuazione dell`accordo (alcuni paesi si sono già defilati). All`Italia tocca, sui nuovi arrivi, il 10%. La quota sale al 12% per quelli già nell`Ue; (3) il ribasso degli interessi sui mutui (2,81% sul tasso fisso pari a 682 euro al mese), sta rimettendo in movimento la filiera delle abitazioni che, come dimostra l`esempio americano dopo la crisi del 2008, costituisce un volano determinante per il ciclo economico. Il fenomeno è a macchia d`olio. Un pò tutte le capitali europee attraggono gli investimenti tanto da registrare un +54% nel real estate da inizio anno. L`alberghiero è già cresciuto del 15% nel 2014 con volumi a 64 miliardi nei portafogli internazionali. In Italia, la domanda dall`estero è in forte ripresa sia sui casali che sulle case da ristrutturare. (4) L`ottimo andamento dell`export italiano lo colloca al secondo posto in Europa e tra i dieci maggiori del mondo. Chiaramente l`Expo aiuta l`immagine globale del made in Italy. L`insieme di questi segnali fa scrivere al Financial Times che l`Italia ha la possibilità di `outperform` la ripresa economica in Europa. Le riforme istituzionali ne costituiscono la cornice necessaria. (Guido Colomba, editor, copyright 2015, edizione italiana)

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