Risultati 2011 Enel, la crisi non frena l`ottimismo

Enel ha chiuso il 2011 con un risultato netto pari a 4.148 milioni di euro, in calo del 5,5% rispetto al 2010. È quanto emerge dalla nota sui conti approvati ieri sera dal cda. Il dividendo proposto è di 0,26 euro per azione, di cui 0,10 corrisposti quale acconto a novembre 2011.

Nel 2011 i ricavi sono stati pari a 79.514 milioni di euro, in crescita dell`8,4% rispetto al 2010, mentre l`ebitda è salito a 17.717 milioni di euro (+1,4%) e l`Ebit a 11.366 milioni di euro (+1%). L`utile netto ordinario è stato pari a 4.097 milioni, in calo del 7%. L`indebitamento finanziario netto è leggermente sceso, passando da 44.924 milioni del dicembre 2010 a 44.629 milioni (-0,7%).
Nel 2011 Enel «ha conseguito risultati molto soddisfacenti e ancora una volta in linea con gli obiettivi precedentemente indicati, pur operando in un generale quadro economico sfavorevole, che si è reso ancora più difficile nell`ultimo trimestre dell`anno, in particolare in Italia e in Spagna». Ad affermarlo è stato l`ad Fulvio Conti. I primi segni di ripresa nei mercati maturi, ha proseguito, si vedranno «a partire dal 2013».
«Nel corso del 2012 si confermerà, perlomeno nella prima parte dell`anno, l`andamento negativo delle economie dei Paesi maturi in cui operiamo, che tuttavia dovrebbero cominciare a dare segni di ripresa a partire dal 2013. Proseguirà invece la crescita dei Paesi emergenti, già manifestatasi nel corso del 2011». In tale contesto, nel corso dei prossimi cinque anni il Gruppo Enel «provvederà ad intraprendere rilevanti azioni manageriali in termini di ottimizzazione degli investimenti, incremento delle efficienze e risparmi di costo, con conseguente miglioramento della generazione di cassa. Si prevede che tutto ciò possa consentire di realizzare nell`arco di piano risultati in miglioramento uniti ad un`accresciuta solidità patrimoniale».
Enel prevede quindi di chiudere il 2012 con un utile ordinario di gruppo a 3,4 miliardi di euro, contro i 4 del 2011. Nel 2014, secondo le stime del piano industriale 2012-2016, l`utile sarà invece in crescita a 3,8 miliardi e nel 2016 volerà a 5 miliardi. È anche prevista una nuova politica dei dividendi, con un pay out pari «almeno al 40% dell`utile netto ordinario del gruppo a partire dal 2012». L`indebitamento scenderà a 43 miliardi nel 2012 (da 44,6) e a 30 miliardi nel 2016.
L`Ebitda, secondo le stime del piano industriale presentato alla comunità finanziaria, nel 2012 sarà pari a 16,5 miliardi, nel 2014 a 17 miliardi e nel 2016 a 19 miliardi. Il cash flow è previsto in crescita, «attraverso il rafforzamento dei programmi di integrazione ed efficienza». Il piano di investimenti complessivi entro il 2016 ammonta a circa 27 miliardi di euro.
Intanto il titolo Enel è entrato alle negoziazioni di Borsa, dopo un iniziale stop, segnando un calo del 6,25% a 2,85 euro.
Fulvio Conti ha infine sottolineato prima come il piano industriale presentato oggi sia «un piano solido che risponderà alle esigenze dell`azienda che vuole crescere e rispettare gli impegni finanziari», poi che un taglio del rating da parte di S&P «rimuoverebbe le incertezze» e «adeguerebbe» il gruppo al giudizio sull`Italia. «Non ho ricevuto notizie - ha precisato l`ad - ma se dovesse essere confermato quello che leggo sui giornali, sarebbe una svolta in positivo, perchè rimuoverebbe le incertezze, ed è quello che vogliamo fare con questo piano di rilancio. Sarebbe un atto dovuto», dopo che Enel è stata messa sotto osservazione.
 
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