SCENARI SEMPRE PIU' CUPI.

SCENARI SEMPRE PIU' CUPI.

Milano, 4 giugno 2022. Di Fabrizio Brasili.  Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Ennesimo e continuo ondeggiare e flirtare a brevissimo / breve  termine fra 24800/900 e 24200/300 di indice e di future Giugno ormai appaiati dopo lo stacco cedole primaverili.
Anzi, in chiusura di settimana, con volumi ancora più bassi rispetto alla precedente, per via del lungo ponte del 2 Giugno, detto indice e future e' andato anche sotto, avvicinandosi agli psicologici 24000, pronti ad andare a testare, la settimana prossima, oggi per chi ci legge, e  per l' ennesima volta, il  livello supportale molto importante e strategico di  23800/900.
Ma, come scritto più volte negli ultimi mesi, per i nostri lettori abbonati, lo storno non finira' di certo qui..anzi!
Logorato fin da inizio anno e non solo, ed appesantito prima dalla fase pandemica, tutt' altro che terminata, ed in fotocopia con le altre due estati, solo assopita, e poi dal conflitto infinito  Russia Ucraina, pare accennare ad andare a ritestare quest'anno per la terza volta area 22500/600, ed anche oltre.
I segnali ci sono tutti ...e si stanno aggravando.
Situazione Economica  Sociale in forte aggravamento, con i veri poveri in continuo aumento e con le risorse, soprattutto  europee, che stanno terminando, e che prevedono la "permanenza di onerosi sostegni a pioggia" sulla maggioranza degli italiani percettori di stipendi e pensioni medio basse, di sussidi gia' previsti per luglio.
Ma il peggio ci sarà dal prossimo autunno e per tutto l' anno 2023, con stagnazione dell' economia, nella migliore delle ipotesi, ed inflazione a...doppia cifra, come nel lontano 1992/1993( stagflazione).
Lo spread BTP/Bund  e' pervenuto in chiusura di settimana a 206, con il nostro decennale in forte picchiata passando in una sola seduta dal rendimento del 3,09  % al 3,19%.
Brutto segnale per l 'Europa e bruttissimo per l' Italia, che presto arriverà a terminare gli oltre 200 miliardi messi a disposizione dalla BCE, e non saprà come finanziare la legge di bilancio 2023 (come trent' anni fa esatti).
Il differenziale fra Treasury decennali e BTP, pari scadenza, hanno raggiunto uno spread dello 0,40% (rendimento al 2,80% per i Treasury e 3,20% per i BTP).
Temiamo fortemente,  che più che lo spread BTP Bund a 200 e oltre, possa più influenzare lo spread fra Treasury e BTP decennali che potrebbe portare il rendimento dei nostri Titoli di stato  decennali a situazioni molto simili al 1992/1993.
Forti vendite quindi ancora sui BTP, soprattutto a lunga scadenza, ma anche sull' azionario ed a tutto quello che perderà di potere d' acquisto e valore, per la forte inflazione e stagnazione.
Potremo appunto ancora rivedere area 21000/21500 in estate e nel breve, mentre nulla da fare per l' insignificante solo barriera psicologica dei 20000/20500, che se rotta in velocità e con scene gia' viste da panic selling, ci porterebbe diretti in area 16000/16500, fase terminale del lungo processo distributivo.
Intesa ed Unicredit.
Il peggio, per questi due titoli, dovrà ancora verificarsi, soprattutto per Unicredit, che dovrà superare i lunghi mesi di perdite per l' esposizione sulla Russia, ma anche il prolungato stop nella campagna di Risiko, che sembra ormai destinata, almeno per il titolo di piazza Gae Aulenti, ad un rinvio verso l' autunno o meglio al prossimo anno.
Sta molto meglio, si fa per dire, Intesa, che almeno non ha in essere o di la' da venire, operazioni di M&A, avendo già da un paio di esercizi assorbito ed integrato UBI, con buoni ritorni già dall' esercizio  2021.
Ed ha molto meno esposizioni in Russia.
Ma questo non la mette assolutamente  al riparo da un forte storno del settore finanziario, in particolare bancario, contagiato dai tassi ancora bassi, mancata ripresa ed in simbiosi di quanto potrà accadere sul nostro indice.
Astenersi fino al raggiungimento del TP finale di quest'ultimo, soprattutto per Unicredit.
Poste Italiane.
Molto pericoloso, da acquistare su questi livelli, anche se dagli poco oltre 12 euro ha già stornato poco sotto 10 euro, con obiettivi supportali di breve , posti a 9,50.
Meglio attendere area 9,20/30 per iniziare a raccogliere leggermente per poi intensificare la quantita' al raggiungimento di 8,50/60.
Titolo da medio lungo termine per crescita costante ed ottimo e continuativo dividendo.
Il re Dollaro.
Perfetto allineamento con quanto espresso  per lo meno da inizio anno, circa i movimenti del dollaro per lo meno per noi europei che seguiamo e tradiamo il cross euro dollaro.
Infatti dopo aver raggiunto, con minimi e massimi, sempre più bassi, il target price di medio termine posto a 1,0350/1,04, in velocita' e con buona parte di chiusure ed anche frettolose ricoperture, si e' riportato fin ad area1,0750/ 1,08.
E' poi seguita una piccola e lenta discesa verso 1,0720/1,0750, da parte di operazioni di" stop&reverse."
Ora si aprono anche scenari possibili, non e' detto che non possano coesistere...anzi!
Proseguimento dell' ultima fase  di rafforzamento del dollaro contro euro, fino a 1,02, e qui la parità sarà solo per pochi e veloci traders, e rimarrà a livello di riferimento e puramente statistico.
Per poi piano piano ritornare su massimi di periodo un po' più bassi(1,0550/1,06), di quelli appena toccati e posti appunto a 1,0750/1,08.
E proseguire per il medio e lungo termine verso un'ulteriore indebolimento, con dollaro fiaccato dalla fine degli effetti degli stimoli e dal sempre enorme ed in continua crescita del debito pubblico.
Oppure, pur sembrandoci  molto semplicistica, oltre che bisognosa tecnicamente, e non solo, di rifiatare, continuare imperterrita verso i massimi di svalutazione,  contro euro, raggiunti più di un anno fa a 1,2250.
Senza però fare i conti che a breve l' Europa ed il suo Euro, si indeboliranno, iniziando un più robusto che al solito tiro alla fune, per indebolire la propria moneta.
Noi, i nostri lettori abbonati lo sanno bene, ci mettiamo sempre la faccia...anche in questo caso!
Propendiamo per il primo dei due scenari, anche se più complesso.