SIAMO FUORI DI TESTA.

Milano, 8 agosto 2021. Di Luca Cerchiari - Musicologo, Critico Musicale e Accademico Italiano. Il vostro cronista-pronto a passare a settembre il testimone all’ottimo Samuel Tanca (nella squadra degli autori di ifanews.it da settembre - NDR),

SIAMO FUORI DI TESTA.

si congeda dalle cronache musicali per Ifanews (ma, beninteso, non dalla collaborazione al quotidiano) con un argomento davvero “esplosivo”. Basta col jazz, basta con la classica, basta con la musica etnica, dei quali generi è lastricata la sua diuturna esperienza di marginale scribacchino di argomenti sonanti.

Basta.

Ora, invece, viva il pop.

Anzi, viva il giovane pop italiano.

Come gli azzurri alle attuali olimpiadi giapponesi, onuste di gloria e di un rigurgitante medagliere, tale da far esultare anche il compassato Sergio Mattarella, così le migliori ugole e penne autoriali del pop italiano ci hanno da poco fatto esplodere di giubilo per la significativa conquista dell’Eurovisionsong Contest olandese, il campionato europeo della miglior canzone 2021.

C’eravamo illusi che con l’emozionante pucciniano Ma che gelida manina, l’acume novariano dell’Inno di Mameli e l’insuperato emblema verbale dell’oscillante comportamento amoroso femminile (Vorrei e non vorrei/là mi dirai di sì, dal mozartiano Là ci darem la mano), i vertici della melodia canora legata a testi penetranti e intramontabili avessero marcato una sorta di punto di non ritorno, di insuperabile terminus ad quem.

Macchè. Ecco arrivare i Maneskin e sbaragliare ogni pregresso traguardo con Zitti e buoni.

E’ l’album dal quale estraiamo la perla lirico-testuale che sottoponiamo alla vostra apprezzata capacità critica e interattiva.

Facendo impallidire ogni esempio di iterazione etno-rituale, riuscendo a far esultare ogni adepto del valore della ripetizione, sbaragliando e azzerando (sulla scia del degrè zero di barthesiana memoria) ogni precedente, i variopinti componenti dei Maneskin ci rovesciano addosso, sospinti da furiosi e teatrali accordi chitarristici ed energetici scrosci di batteria, il Dittico d’Oro del nuovo millennio: consistente nella continua, ossessiva, liberatoria enunciazione dei versi, per i quali mai abbastanza saremo loro grati:

Siamo fuori di testa/Ma diversi da loro.

Sentiti ringraziamenti.