Torna l` eterno problema tedesco

L`austerità semina morte. Come la guerra. Uccide la mancanza di assistenza sanitaria. Uccide la fame. Uccide la disperazione. Uccide la dignità schiacciata. Di Giorgio Ornano A scadenze più o meno regolari si riaffaccia il problema tedesco.  Tutta la storia di questo grande paese dimostra che la Germania tende a primeggiare nel continente europeo. Questa spinta alla supremazia sembra inevitabile, sia x ragioni obiettive ( la popolazione più numerosa, la posizione centrale nel continente, sia per gli stretti legami culturali-linguistici con paesi confinanti, quali Austria, Svizzera e Danimarca ), ma anche per meriti incontestabili( alta produttività, forte inclinazione all` export, ottima organizzazione statale e privata, avanzata ricerca tecnologica. Da 150 anni l` Europa ha dovuto fare i conti con la potenza germanica e con la sua innata volontà di dominio. Questa inclinazione avrebbe potuto tradursi in pacifica convivenza ma sia nel 1914 che nel 1939 , la Germania scelse viceversa l opzione militare per attuare questa aspirazione egenomica. Fin dagli albori del tredicesimo secolo, i Cavalieri Teutonici, potentissimo ordine monastico/militare, cercarono di imporre la loro supremazia ai popoli dell` est (Polacchi e Lituani), assecondando la loro naturale espansione ad Oriente,il Drang nach Osten,( spinta verso l` Est ) , ripresa in tempi moderni dal Terzo Reich. Effettuarono la conquista e poi la germanizzazione dei territori ad oriente, in particolare in Polonia e in Lituania, puntando anche ai paesi baltici. Nella seconda guerra mondiale Hitler puntò ad annettersi tutti i territori ad Est della Germania, i cui abitanti erano considerati di razza inferiore ( Untermenschen). La suddetta scelta militare costò, nelle 2 guerre mondiali decine di milioni di morti in combattimento- senza contare l`orrore della Shoah, nonché la riduzione , nel 1945,del continente ad un cumulo di macerie. Oggi, naturalmente, la situazione é ben diversa : la Germania é un gigante economico, anche se, dopo gli accordi post bellici militarmente dipende dalla Nato. Su questa forza economica, dovuta anche al generosissimo taglio del debito di guerra da parte degli Alleati, la Germania fa leva per aspirare nuovamente ad un ruolo dominante in Europa. A malincuore ha rinunciato all` amato marco, sostituendolo con l` Euro che le é risultato ancora più conveniente, difeso come é da regole e vincoli economici imposti dalla Germania stessa in modo duro e autoritario, persino iniquo, secondo la legge del più forte (quia ego sum leo, avrebbe scritto Esopo). Lo si é visto nel caso Grecia. Non si può ridurre un popolo alla fame e alla disperazione, nn lasciandogli neppure la possibilità di acquistare le medicine per i propri figli ammalati,e non é un caso che la mortalità infantile in Grecia sia aumentata, solo perché le banche tedesche dovevano ricuperare al 100% i loro crediti, cosa impossibile, quindi cretina. Non si uccide solo con bombe e carri armati, ma anche con fame e malattie. Meno cruento ma il risultato é identico. Tra l`altro la Grecia vanta presso la Germania crediti immensi,economici e morali. Invasa dal Terzo Reich. ha subito distruzioni, furti del proprio patrimonio artistico, uccisioni e deportazioni, che il duo Merkel/ Schauble ha disinvoltamente voluto ignorare, con somma meschinità.Per i tedeschi sembra esistere solo il rispetto delle regole, che sono i primi a sorvolare quando non fa loro comodo, vedi l` esenzione ai test stress per le Sparkassen, tutt` altro che in buona salute, possedute dalla Deutsche Bank. Il rispetto delle regole é adatto ad una piccola comunità di paese, non ad un progetto ambizioso di portata storica, come quello dell` Unione del continente, dove serve una politica generosa e non una limitata mentalità da piccolo contabile. Giusto l` opposto di quanto vuole la Germania, ossessionata dai suoi fantasmi egemonici.   Giorgio Ornano.

Torna l` eterno problema tedesco