TORRI EOLICHE E MARMILLA

Cagliari, 6 maggio 2025. Di Elia Sanna
Il progetto, denominato “Su Murdegu”, prevedeva l’installazione di sette torri eoliche per una potenza complessiva di 42 MW, oltre a opere di connessione e infrastrutture da realizzarsi in una delle aree agricole e storico-culturali più delicate della Sardegna.
L’intera zona della Marmilla, infatti, rischia di trasformarsi – secondo gli ambientalisti – in una zona industriale diffusa, circondata da impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici.
Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico della Sardegna (GrIG), ha parlato di “un’oscena speculazione energetica intorno alla reggia nuragica di Barumini”, sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e al nuraghe Genna Maria di Villanovaforru.
Il progetto è stato giudicato incompatibile con i valori ambientali e culturali dell’area, ricevendo parere negativo dalla Soprintendenza speciale per il PNRR del Ministero della Cultura.
Questo giudizio è stato confermato alla luce della Legge Regionale n. 20 del 5 dicembre 2024, che disciplina le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti FER (Fonti di Energia Rinnovabile) e introduce misure per semplificare i procedimenti autorizzativi.
Il GrIG ha ribadito la propria posizione a favore di una transizione energetica sostenibile, ma non speculativa, che non sacrifichi il territorio né le risorse pubbliche.
Anche il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica (Mase) ha respinto il progetto, che prevedeva l’installazione di pale eoliche nelle vicinanze della reggia nuragica di Barumini.
A comunicarlo è stato Mauro Pili, giornalista dell’Unione Sarda ed ex presidente della Regione, che ha definito la bocciatura “il primo fallimento dell’assalto alla terra di Marmilla”.
“Il progetto – ha dichiarato Pili – prevedeva sette pale eoliche alte oltre 200 metri nel territorio di Villanovafranca, ai confini con Barumini.
Ora il Mase ha emesso il decreto di diniego, e anche il Tar Sardegna ha confermato il verdetto, pur lasciando aperta la porta a un possibile risarcimento per i ritardi ministeriali”.
Secondo Pili, il progetto rientrava in un piano più ampio presentato da Grv Wind Sardegna, che prevede la realizzazione di 33 torri eoliche in tre diversi siti: “Su Murdegu” (7 pale), “Luminu” (17 pale di fronte alla reggia di Barumini) e “Planu Serrantis” (9 pale tra Selegas, Gesico e Mandas).
Una vera e propria rete industriale nel cuore della Marmilla, che coinvolgerebbe anche i territori di Escolca, Gergei, Las Plassas e Villanovafranca.
“Si tratta di società registrate in Lombardia, tutte sotto la denominazione Grv Wind Sardegna – ha sottolineato Pili –: affari del Nord Italia che vogliono sfruttare il vento della Terra dei Nuraghi.
Ma ora il primo dei tre progetti è stato respinto, proprio con le motivazioni che avevamo denunciato da tempo: uno sfregio al paesaggio, alla cultura, alla storia e all’identità sarda.
È fondamentale opporsi con forza per fermare anche gli altri tentativi di devastazione della Marmilla e della Sardegna”.