TORRI EOLICHE E MARMILLA

TORRI EOLICHE E MARMILLA
MARMILLA. Fonte Wikivoyage!

Cagliari, 6 maggio 2025. Di Elia Sanna

Il progetto per la realizzazione di una centrale eolica in Marmilla, promosso dalla società milanese Grv Wind Sardegna 7 S.r.l., è stato definitivamente bocciato.
L’impianto avrebbe dovuto sorgere nei territori comunali di Villanovafranca, Furtei, Villamar e Sanluri, ma il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via), si è concluso con un parere negativo.
A rafforzare la bocciatura è arrivata anche la sentenza (non definitiva) del Tar Sardegna – sezione I, n. W del 2 maggio 2025 – che ha dichiarato “improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso introduttivo proposto contro il silenzio dell’amministrazione”, disponendo inoltre la conversione del rito in ordinario per la trattazione della richiesta di risarcimento per danno da ritardo e del rimborso del 50% dei diritti di istruttoria.
In sostanza, niente indennizzo dal Ministero dell’Ambiente per il presunto ritardo nella conclusione del procedimento.

Il progetto, denominato “Su Murdegu”, prevedeva l’installazione di sette torri eoliche per una potenza complessiva di 42 MW, oltre a opere di connessione e infrastrutture da realizzarsi in una delle aree agricole e storico-culturali più delicate della Sardegna.

L’intera zona della Marmilla, infatti, rischia di trasformarsi – secondo gli ambientalisti – in una zona industriale diffusa, circondata da impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici.

Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico della Sardegna (GrIG), ha parlato di “un’oscena speculazione energetica intorno alla reggia nuragica di Barumini”, sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e al nuraghe Genna Maria di Villanovaforru.

Il progetto è stato giudicato incompatibile con i valori ambientali e culturali dell’area, ricevendo parere negativo dalla Soprintendenza speciale per il PNRR del Ministero della Cultura.

Questo giudizio è stato confermato alla luce della Legge Regionale n. 20 del 5 dicembre 2024, che disciplina le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti FER (Fonti di Energia Rinnovabile) e introduce misure per semplificare i procedimenti autorizzativi.

Il GrIG ha ribadito la propria posizione a favore di una transizione energetica sostenibile, ma non speculativa, che non sacrifichi il territorio né le risorse pubbliche.

Anche il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica (Mase) ha respinto il progetto, che prevedeva l’installazione di pale eoliche nelle vicinanze della reggia nuragica di Barumini.

A comunicarlo è stato Mauro Pili, giornalista dell’Unione Sarda ed ex presidente della Regione, che ha definito la bocciatura “il primo fallimento dell’assalto alla terra di Marmilla”.

“Il progetto – ha dichiarato Pili – prevedeva sette pale eoliche alte oltre 200 metri nel territorio di Villanovafranca, ai confini con Barumini.

Ora il Mase ha emesso il decreto di diniego, e anche il Tar Sardegna ha confermato il verdetto, pur lasciando aperta la porta a un possibile risarcimento per i ritardi ministeriali”.

Secondo Pili, il progetto rientrava in un piano più ampio presentato da Grv Wind Sardegna, che prevede la realizzazione di 33 torri eoliche in tre diversi siti: “Su Murdegu” (7 pale), “Luminu” (17 pale di fronte alla reggia di Barumini) e “Planu Serrantis” (9 pale tra Selegas, Gesico e Mandas).

Una vera e propria rete industriale nel cuore della Marmilla, che coinvolgerebbe anche i territori di Escolca, Gergei, Las Plassas e Villanovafranca.

“Si tratta di società registrate in Lombardia, tutte sotto la denominazione Grv Wind Sardegna – ha sottolineato Pili –: affari del Nord Italia che vogliono sfruttare il vento della Terra dei Nuraghi.

Ma ora il primo dei tre progetti è stato respinto, proprio con le motivazioni che avevamo denunciato da tempo: uno sfregio al paesaggio, alla cultura, alla storia e all’identità sarda.

È fondamentale opporsi con forza per fermare anche gli altri tentativi di devastazione della Marmilla e della Sardegna”.