VODAFONE. BLACKOUT NELL'ORISTANESE. L'INTERVISTA A GIORGIO VARGIU, PRESIDENTE ADICONSUM SARDEGNA

Cagliari, 2 luglio 2025. Di Elia Sanna.
Una parte della provincia senza internet, per telefoni fissi e cellulari per oltre 14 ore.
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Cagliari, 2 luglio 2025. Di Elia Sanna.
Una parte della provincia senza internet, per telefoni fissi e cellulari per oltre 14 ore.
È quanto accaduto il 30 giugno, nel cuore dell’Oristanese, colpito da un blackout totale della rete Vodafone, che ha mandato in tilt le comunicazioni per migliaia di cittadini e imprese.
Un guasto che ha messo in ginocchio attività commerciali, uffici pubblici, professionisti e famiglie, lasciati all’oscuro e senza spiegazioni per ore.
Il disservizio, secondo quanto comunicato dall’azienda, sarebbe stato causato dal taglio accidentale di un cavo in fibra ottica della rete Fibercop nel territorio di Zerfaliu, avvenuto dopo le 13.
Il cavo danneggiato collegava i siti di trasporto della rete mobile e fissa di Vodafone, coinvolgendo anche altri operatori che si appoggiano alla stessa infrastruttura, come Ho., PosteMobile e Tiscali.
Il servizio è stato ripristinato solo all’alba del 1 luglio, dopo circa 14-15 ore di blackout. Ma a far infuriare i consumatori è stata soprattutto l’assoluta assenza di comunicazione da parte di Vodafone e degli altri operatori coinvolti.
Durissima la reazione di Adiconsum Sardegna.
Il presidente regionale, Giorgio Vargiu, ha parlato di un episodio “gravissimo e inaccettabile”, annunciando l’invio di una segnalazione formale all’Agcom e all’Antitrust: “Gli utenti sono stati completamente abbandonati, nessun messaggio, nessun avviso, nessuna spiegazione” ha dichiarato Vargiu. “Questo non sta né in cielo né in terra.
Invieremo una nota di protesta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per fare piena luce su quanto accaduto”.
Non solo: Adiconsum chiede che Vodafone si assuma le proprie responsabilità nei confronti degli utenti colpiti.
“Un’azienda socialmente responsabile si scuserebbe pubblicamente e offrirebbe un indennizzo automatico ai consumatori per il disservizio subito. Dimostrare attenzione al cliente non è un favore, è un dovere”, ha aggiunto Vargiu.
La vicenda, che ha messo in evidenza la fragilità delle infrastrutture e la totale mancanza di trasparenza nella gestione dell’emergenza, riapre il dibattito sulla tutela dei diritti digitali dei cittadini e sulla necessità di interventi più incisivi da parte delle autorità di vigilanza.
Nel frattempo, mentre la rete è tornata operativa, restano le domande e soprattutto la rabbia per un blackout che ha isolato un intero territorio, senza voce e senza rete.
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