VOTARE NEL 2022? NO. SAREBBE UN VOTO DROGATO.

VOTARE NEL 2022? NO. SAREBBE UN VOTO DROGATO.

Giannina Puddu, 18 luglio 2022.

Mario Draghi si è dimesso pur avendo la maggioranza.

Perchè?

Perchè lui esige il plebiscito.

Il Presidente Mattarella ha respinto le sue dimissioni, ordinandogli di presentarsi alle Camere.

Mercoledì 20 luglio.

Saranno cavoli amari per Conte che sarà chiuso nell'angolo e dovrà gettare la mschera, definitivamente.

Draghi dovrà cercare di ricompattare la maggioranza, quella d'inizio percorso.

Conte dovrà rispondere: SI-NO-NO-SI... vedremo...

Se confermasse il suo NO, i 5S potrebbero coltivare, ancora, qualche aspettativa di consenso decente alle prossime politiche.

Se dicesse SI, perderebbe il poco di credibilità che gli è rimasta, per sè e per i 5S e, comunque, pur ricomposta la "maggioranza" potrebbe entrare in fibrillazione la Lega ricreando la stessa condizione di oggi che vuole giustificare l'anticipazione del voto politico.

L'eventuale suo NO, potrebbe condurre ad elezioni anticipate e questo, per l'Italia e per gli italiani, rischia di essere lo scenario peggiore.

Anticipare il voto politico al mese di ottobre, come nelle ipotesi, sarebbe la spinta verso un voto indirizzato dal palazzo, per la sua auto-conservazione.

Gli italiani andrebbero al voto ignari, privati del "gusto"  delle conseguenze delle azioni "politiche" attuate sin qui.

Un voto oppiato, al buio, prima che il buio arrivi davvero per mancanza di elettricità.

L'autunno e l'inverno rivelerebbero il dramma che si sta preparando.

Per la "dirigenza", sarebbe molto meglio che si votasse prima, senza avere la piena percezione dello stato in cui ci stanno spingendo.

Meglio che il popolino voti prima che senta freddo, prima che manchino i generi alimentari, prima che scarseggi ogni fonte energetica, prima che saltino migliaia di aziende, prima che saltino milioni di posti di lavoro.

Se fosse questo il piatto che intendono servire all'Italia, il NO di Conte, apparentemente pro-patria, sarebbe un atto di complicità, di supporto a questo piano diabolico se questo fosse il piano e potrebbe essere.

Il voto anticipato confermerebbe l'attuale maggioranza, con l'asse piegato a favore della destra e con il PIDDI' che, mosso dal "bene per l'Italia", farebbe patti di governo con chiunque pur di conservare il potere.

La Lega ha perso la sua identità e, dunque, un'accozzaglia qualunque andrebbe bene pur di giocare la partita, con Giorgetti che la ha  frantumata e Salvini che ha perso la rotta.

E, Draghi, sarebbe, ancora, il super Mario, collante di questa forzatura che tale è dalla nascita del suo improbabile governo.

Meloni, forte del suo risultato, sarebbe anche lei, in qualche modo creativo che non faticheranno ad inventarsi, parte integrante del nuovo-governo, rafforzandolo ulteriormente.

Potrebbe avere un suo uomo al Ministero degli Interni, per esempio...

Ed altro, attingendo tra le rovine dei 5S.

Per Draghi, un successo strepitoso, per l'Italia la fine.

Quindi, speriamo di votare in primavera e non prima di avere la consapevolezza diffusa e indispensabile.