BERGAMO. CONTE, SPERANZA, FONTANA, GALLERA, BRUSAFERRO E LOCATELLI SOTTO INDAGINE

BERGAMO. CONTE, SPERANZA, FONTANA, GALLERA, BRUSAFERRO  E LOCATELLI SOTTO INDAGINE
LE BARE DI BERGAMO. DA VATICAN NEWS.

Redazione, 2 marzo 2023.

Il lancio ANSA di stamattina riferisce dell'indagine che si è appena conclusa sull'ipotesi di epidemia colposa.

Sono volati via tre anni dalla indimenticabile strage che aveva colpito il territorio bergamasco che, tra febbraio e aprile 2020, aveva registrato oltre 6 mila morti in più rispetto alla media dell'anno precedente.

L'inchiesta ha portato a 19 indagati e tra questi, l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, il Governatore della Lombardia Attilio Fontana e l'ex assessore della sanità lombardo Giulio Gallera.

Attività prodotta dal procuratore aggiunto di Bergamo Cristina Rota con i pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino, sotto la supervisione del Procuratore Antonio Chiappani.

Ricordiamo le immagini ed i filmati  delle lunghe file di camion dell'esercito con sopra le bare delle vittime da trasportare fuori regione per essere cremate.

Giuseppe Conte ha dichiarato: Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura.

Sono tranquillo di fronte al paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica.

Le indagini, ha spiegato il Procuratore Chiappani, sono state articolate, complesse e consistite nell'analisi di una rilevante mole di documenti informatici o cartacei, nonché di migliaia di mail e di chat telefoniche in uso ai soggetti interessati dall'attività investigativa, oltre che nell'audizione di centinaia di persone informate sui fatti.

Sono stati ricostruiti i fatti a partire dal 5 gennaio 2020, giorno in cui  l'Oms aveva lanciato l'allarme globale a tutti i paesi.

Seguì la maxi consulenza firmata da Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova e ora senatore del Pd.

Gli accertamenti a livello strettamente locale, regionale e  nazionale.

Sono stati auditi: Conte, Speranza e Luciana Lamorgese.

Gli inquirenti e gli investigatori della Guardia di Finanza si sono concentrati sui morti nelle Rsa della Val Seriana, sul caso dell'ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, sulla mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano, sui mancati aggiornamenti del piano pandemico, fermo al 2006.

Speranza ha reagito dicendo di aver sempre pensato che chiunque abbia avuto responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto, di essere molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell'esclusivo interesse del Paese.

I parenti delle vittime hanno una visione opposta: Da oggi si riscrive la storia della strage bergamasca e lombarda, la storia delle nostre famiglie, delle responsabilità che hanno portato alle nostre perdite.

La storia di un'Italia che ha dimenticato quanto accaduto nella primavera 2020, non a causa del Covid19, ma per delle precise decisioni o mancate decisioni.

Jacopo Pensa, legale di Fontana, ha reagito con stizza affermando che Non avevamo il minimo segnale di partecipare al 'banchetto' degli indagati".

Fontana era stato sentito come persona informata sui fatti e da allora silenzio assoluto.

Apprendiamo prima dai media e senza alcuna notifica formale di essere tra gli indagati.

Prendiamo atto che la Procura di Bergamo ha sottolineato che la conclusione delle indagini non è un atto di accusa. Vedremo, vedremo. Non è neanche un atto di difesa.

Noi speriamo che le famiglie coinvolte nell'infermo di queste morti abbiano vera Giustizia.