SITUAZIONE ANCORA DA BOLLINO ROSSO

SITUAZIONE ANCORA DA BOLLINO ROSSO

Milano, 2 settembre 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

No, come al solito non è probabile che possa proseguire, anche se i tentativi, pur deboli in piena estate, possano indicare un ulteriore rialzo.
Poco sotto i massimi dell' ultimo anno, c'è sempre un motivo, per vedere, piuttosto, un raffreddamento dei mercati più importanti come quelli guida USA ed Europei.
Più svincolati quelli Asiatici, ma sempre in fluenzati da Wall Street  e dal Re Dollaro.

Poche variazioni nell' ultima settimana di Agosto, con il Dow Jones sotto di 1000 punti circa, dai massimi assoluti, di poco sopra i 35500/600.
Maggior tenuta dello SP500 e maggior volatilita', come sempre del Nasdaq.
Ma ora si arriverà, nelle prossime sedute, a prevedere più concretamente, se vi saranno negli USA ed in Europa, ancora dei rialzi di 1/4 di punto percentuali per entrambe le due Banche centrali.
Se così fosse, nulla cambierà sui mercati azionari, mentre vi saranno delle modeste prese di profitto dei rendimenti dei titoli di stato USA ed Europei.
Se invece  vi fosse un ulteriore aumento per una delle due, vi sarebbe un veloce quanto modesto recupero dei mercati, ma nulla di più.
Se vi fosse un nulla di fatto per entrambe le Banche Centrali, vi sarebbe evidentemente, un netto e più duraturo recupero dei mercati.
Attenzione però, a quello che sta da mesi accadendo in Germania con la Stagflazione in corso e che potrebbe ripercuotersi anche su altri mercati Europei e non solo.
A metà anno il PIL, la crescita, sta avvicinandosi allo  zero o ad andare addirittura sotto tale livello, con i prezzi  ancora molto alti e con l'inflazione complessiva media che tende si a scendere leggermente, ma con una media attuale collocata ancora attorno al 5% annuale, con paesi ancora ben superiori  a tale livello.
Attenzione ai dati societari USA e soprattutto Europei del terzo trimestre, oltre a quelli sull' occupazione ed inflazione.
 
Quindi situazione a macchia di leopardo si, ma ancora da bollino rosso. 
FTSEMIB 
Qui i problemi si fanno più gravosi e più spesso negativi che positivi.
Il dato PIL del secondo trimestre, appena uscito dall' Istat, viaggia ormai allo 0,4%, con il possibile aggravamento nella seconda parte dell' anno, verso lo  zero. 
Stiamo entrando in piena zona Stagflazione, come la Germania, magra soddisfazione, certo.
Forse la BCE, vigilerà ancor di più sul cross euro dollaro e non solo, per indebolire la propria moneta per lo meno sopra gli 1,10 contro dollaro.
Ma Sara sufficiente?
Noi pensiamo di no!
Il nostro FTSEMIB potrebbe, ancora una volta, c' è ancora molta incertezza, come scritto precedentemente, ma il destino è sempre quello...
Rotti facilmente i 29000 e giunti a 28800 intraday, potrebbe in settimana, pervenire ai 28200/28300 e complice le scadenze tecniche importantissime di Settembre, oltre sempre alle decisioni sui Tassi USA e BCE, ritornare sui 27800/900 gia' toccati in Agosto intraday.
Intesa&Unicredit
Sono i due titoli bancari, che potrebbero subire nel tempo i maggiori realizzi,  così come i ciclici ed in minor misura gli energetici.
Intesa potrebbe seguire un trend discendente, già percorso più volte negli anni scorsi ed arrivare a breve, sul supporto, vecchia resistenza 2,30/2,35, per poi pervenire anche sui 2,15/2,20.
Ma fermiamoci qui, anche se la sola previsione di un  inizio di taglio dei tassi BCE, al piu'  tardi, nel primo semestre 2024, potrebbe far accelerare ed accentuare detti livelli ribassisti. La conseguenza anche di un previdente accantonamento di utili e taglio corposo del dividendo.
Così come il continuo aumento dei tassi nel 2022/2023 aveva contribuito a ritornare poco sotto i 2,65, complice i migliori margini di intermediazione.
Quindi attenzione sopratutto per il breve medio termine. Rimane comunque il nostro preferito fra i due, per liquidità anche delle opzioni, dividendo e spread veramente irrisorio.
Per Unicredit, rimane l'alta volatilita' e l' enorme ipercomprato, che lo fanno divenire  l' oggetto  di un trading difficile e pericoloso. Da maneggiare con cura.
Telecom&STM
Telecom è quasi arrivato agli 0,33 massimo degli ultimi 12 mesi, dopo aver toccato nello stesso periodo anche gli 0,16.
Ma di strada ne potrebbe fare ancora molta, questa classica incompiuta ed eterna scommessa, ormai da troppo tempo. Teniamo sempre presente pero' che negli ultimi anni, con la versione rnc, per statuto, ha erogato fior di dividendi, che hanno in pratica avvicinato di molto il massimo degli ultimi 5 anni, posti poco sotto 0,50. 
Sempre una stock penny, ma interessante  ancor oggi.
Meglio  comunque, su questi prezzi, alleggerire, finanche a ben oltre il 50%. O, addirittura totalmente, acquistando contemporaneamente una call a media scadenza, meglio ovviamente in sedute molto deboli.
STM, rimane pur sempre il piu' importante ed unico vero titolo tecnologico dei nostri listini, competitor dei "mostri sacri" come Intel, AMD ed NVIDIA, il vero top player degli ultimi 12 mesi.
Ma proprio per i prezzi molto, troppo tirati di questi 3 e molti altri ancora, rimane "sotto scopa" ai probabili ribassi dovuti all' ipercomprato ed ai prezzi comunque esagerati.
Difficile che superi i massimi assoluti di 50 euro. Da evitare soprattutto fra i due titoli, quello da cui astenersi e da scartare, per non dire sempre" buttare giù dalla torre".