LA GLOBALIZZAZIONE VOLUTA DALLE BANCHE, SVELA LA FRAGILITA' DEL SISTEMA FINANZIARIO.

LA GLOBALIZZAZIONE VOLUTA DALLE BANCHE, SVELA LA FRAGILITA' DEL SISTEMA FINANZIARIO.

Giannina Puddu, 16 marzo 2023.

A partire dagli anni '90, le banche spinsero verso la globalizzazione ritenendo di poterne trarre molteplici vantaggi, "vendendo" il processo come opportunità da condividere e indirizzando gli sguardi sul magnifico abbattimento delle barriere.

La storia di questa rivoluzione, costruita sulle nuove tecnologie disponibili e sull'affermazione di Internet, ha confermato, fin qui, l'aspettativa degli strateghi finanziari, premiandoli.

I flussi finanziari hanno percorso nuove vie, senza limiti di spazio e di tempo, si è rotta la storica correlazione tra finanza ed economia reale, si è affermata la finanza speculativa che ha stretto i suoi artigli sull'economia ed anche sul governo degli Stati determinandone la politica interna a colpi di spread.

Ai giorni nostri, questa novità introdotta e affermata, mostra la sua fragilità e porta ad un lavorio frenetico e isterico che coinvolge, non solo i "regolatori" ma perfino  Joe Biden che avrebbe ben altro su cui concentrarsi, visto il suo ruolo.

La nuova Finanza Globale somiglia molto allo Sky Bridge 721, il lunghissimo ponte sospeso nella Repubblica Ceca.

Se si spezza una maglia o si spezzano più maglie, la resistenza di tutto il ponte è compromessa.

La politica aggressiva attuata dalla Fed, salva il dollaro (forse...) ma flagella l'economia americana e lo stesso sistema bancario interno, tanto che nel suo ultimo outlook, Moody's ha previsto anche l'imminente recessione dell'economia degli Stati Uniti.

E, purtroppo, condiziona la BCE che si limita a copiare, senza testa.

Quindi, i casi attuali di grave crisi della Silicon Valley Bank, la forzata e scomposta elisione della Signature Bank che pare avesse, invece, ancora gambe solide per continuare la sua attività.

In Svizzera, Credit Suisse, già ampiamente discussa per le sue macchie, per salvarsi le penne prenderà in prestito circa  54 miliardi di dollari dalla Banca nazionale svizzera.

La Saudi National Bank ha dichiarato che non caccia più un soldo per sostenerla.

Al seguito, la solita lagna per cui l'intervento della banca nazionale servirà a tutelare "le attività principali e i clienti di Credit Suisse mentre Credit Suisse prende le misure necessarie per creare una banca più semplice e più mirata costruita intorno alle esigenze dei clienti”.

Da più parti si evidenzia l'ovvio, ovvero che  la preoccupazione più grande per il settore bancario è la fiducia.

Per  fermare la fuga dei depositi...

Il Topix giapponese è crollato di oltre il 2%.

La Banca del Commonwealth in Australia ha toccato il meno 1,97%, recuperando, dopo, allo 0,15%.

In Sud Corea le perdite dei bancari hanno toccato il 2%.

L'indice Euro stoxx Bank ha chiuso ieri a meno 6,92% e pioggia di vendite anche sui bancari nostrani.

Una buona dose di paura, definita dalle istituzioni globali come solo un "pò di panico", si è diffusa ieri in tutto il mondo. 

Sono i primi sintomi della maggiore guerra in corso, quella sui tavoli finanziari, aperta per sopprimere la supremazia del dollaro ed affermare un sistema finanziario multipolare. 




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