PAOLO SASSETTI HA VINTO CONTRO VODAFONE. QUADERNO PER UN' AZIONE POLITICA A FAVORE DI CONSUMATORI E RISPARMIATORI

PAOLO SASSETTI HA VINTO CONTRO VODAFONE. QUADERNO  PER UN' AZIONE POLITICA A FAVORE DI CONSUMATORI E RISPARMIATORI

Giannina Puddu, 21 agosto 2023.

Dal libro (o pamplhet...) di Paolo Sassetti, IL CITTADINO CHE SFIDÒ LA COMPAGNIA TELEFONICA, si ricava la conferma della condizione di vita degli italiani, nello specifico in quella parte delle loro vite che li vede nel ruolo di “Consumatori” e/o "Risparmiatori", esposti a vessazioni continue e non protetti da chi è nominato e pagato per garantirne la tutela.

Quindi, premette Sassetti: il consumatore deve tenere sempre gli occhi aperti. Bruto è sempre in agguato, ed è appena passato nella bottega dell’arrotino.

Paolo Sassetti ha dedicato il suo libro, che preferisce definire pamphlet, ad Alberto Bertuzzi, nato a Venezia nel 1913 e morto a Milano nel 1988.

Di lui si legge che sia stato un giornalista, un industriale, un difensore civico italiano che affiancò, alla sua attività imprenditoriale, la ricerca tecnologica e scientifica, interessandosi particolarmente dei nuovi problemi dell'ecologia.

Negli anni sessanta, crebbe il suo impegno civico che espresse con un'attività volontaristica in difesa dei diritti della collettività.

Denunciò le industrie inquinanti e gli amministratori pubblici conniventi.

Si autonominò "difensore civico" (mutuando l' "Ombudsman" dei paesi scandinavi).

Fondò un apposito Ufficio-studi per la promozione civica, avendo individuato nelle leggi e nelle norme costituzionali uno strumento di controllo democratico, contro gli abusi e i soprusi del potere centrale e periferico.

Abusi e soprusi del potere centrale e periferico che si sono ulteriormente affermati fino ai giorni nostri, intossicando le nostre vite.

Bertuzzi fece moltissimo, preso atto della necessità di colmare la frattura tra Paese reale e Paese legale.

Si fece affiancare da consulenti legali e da esperti nei vari settori, proponendosi come esempio di "cittadino scomodo".

Il suo libro "Scusate signori del Palazzo" è uno dei testi fondamentali di Educazione Civica.

Scelse di star fuori dal circuito partitico fino al 1987, quando, da indipendente, venne eletto deputato dell'allora Partito Radicale di Marco Pannella portando a casa, comunque, una cocente delusione.

Il Partito Radicale lo candidò ritenendo che non sarebbe stato eletto mentre puntava sulla nomina di Giuseppe Calderisi nella circoscrizione Milano-Pavia.

Ma, Bertuzzi, invece, raccolse 5000 voti contro i 3000 di Calderisi!

Il Partito Radicale gli intimò di dimettersi per cedere la poltrona a Calderisi e lui reagì giustamente affermando: "gli onorevoli cittadini hanno eletto me e non Calderisi.”

Marco Pannella, sorpreso e infastidito dalla resistenza di Bertuzzi,  orchestrò una campagna diffamatoria contro di lui che aveva osato non soccombere ai dictat del partito e definì Bertuzzi "il truffatore civico”.

Questo vile attacco alla reputazione di Bertuzzi cessò solo quando si seppe del cancro che lo stava divorando e che lo avrebbe condotto alla morte, di lì a pochi mesi.

Bertuzzi morì nel febbraio 1988 e lo sconfitto Calderisi potè occupare la sua immeritata poltrona.

Bene ha fatto Sassetti a dedicare il suo libro al Gigante Civico Alberto Bertuzzi secondo il quale «Il mestiere meno conosciuto in Italia è certo quello di cittadino» e «Solo esercitando sempre e in ogni occasione il mestiere di cittadino, si costruisce il paese e si diviene protagonisti della democrazia»

Purtroppo, la diagnosi di Bertuzzi è sempre attuale, gli italiani insistono nel conferimento di deleghe politiche totali e senza controllo, immersi nell’ignavia dantesca che è la causa maggiore degli abusi e dei soprusi diffusi a livello centrale e locale, nel nostro Paese.

La vita degli italiani-consumatori è al centro del testo di Sassetti che ha dimostrato, con metodo scientifico, con citazioni e prove indiscutibili per la loro oggettività, che la “tutela del consumatore” italiano è solo una squallida rappresentazione teatrale in cui abbondano sane e retoriche promesse di trasparenza, controllo, e protezione che, alla prova dei fatti, non esistono, esponendo il cittadino-consumatore italiano a vessazioni e abusi fatti sistema.

Emerge l’atteggiamento delle Agenzie di Vigilanza che si dichiarano “non competenti” o “non interessate alla vicenda” denunciata da Sassetti contro Vodafone per la sua inadempienza contrattuale e pubblicità ingannevole.

Emerge l’atteggiamento delle Associazioni dei consumatori che hanno fatto orecchie da mercante sulle questioni scottanti denunciate da Sassetti, giacché, evidentemente, la loro seria valutazione avrebbe potuto compromettere le loro fonti di finanziamento costruite su equilibri e relazioni di potere estremamente discutibili.

Scrive Sassetti:

Più rilevante aver indicato la necessità di modificare le “regole del gioco” nella gestione dei conflitti tra imprese inadempienti e consumatori perché, all’interno delle regole odierne, le imprese possono normalmente solo vincere per lo “spintaneo” lancio della spugna da parte dei consumatori.

In altri termini, le “regole del gioco” nella gestione dei conflitti tra imprese e consumatori non dovrebbero esigere un comportamento eroico da parte dei consumatori vittime di vessazioni.

….nei rapporti di potere tra imprese erogatrici di servizi e cittadini consumatori le prime hanno un potere strabordante di risorse umane, economiche e di tempo, potere strabordante dovrebbe essere mitigato dalle regole emanate, dalle indagini preventive e dall’intervento preventivo di dissuasione delle Agenzie di Vigilanza (AGCOM, Antitrust, Consob, Garante per la Privacy, ecc.) del quale non si vede traccia, aggiungo io...

Il pamphlet di Paolo Sassetti è costruito sulla sua sgradevole esperienza come cliente Vodafone.

Una vicenda durata 4 anni, a cavallo del fermo-Covid che gli ha offerto tutto il tempo necessario per occuparsene, decidendo di non arrendersi al metodo fraudolento di Vodafone.

Ma, purtroppo, l’esperienza di Sassetti non è facilmente replicabile.

Sassetti è un professionista con grandi competenze tecniche e dotato di una determinazione incrollabile che gli permette, a fronte di un’ingiustizia, di agire fino a dimostrare la sua ragione.

Ha dovuto subire, in questo lungo, oneroso e faticosissimo percorso, anche l’inutile, ma obbligatorio, “tentativo di conciliazione” presso Co.Re.Com. Milano, dal quale era emersa un’offerta transattiva talmente offensiva e ingiusta che Sassetti l’aveva rifiutata, costringendolo ad adire le vie della Giustizia Ordinaria, con ulteriore spreco del suo tempo, della sua pazienza e dei suoi soldi.

Solo allo scadere del quarto anno di passione, al cospetto dell’onorevole Giudice di Pace (che ha avuto anche la forza di annientare l’obiezione dei legali di Vodafone circa la sua “incompetenza”) chiamato a decidere, era emersa la verità:

Quindi, quella del sig. Sassetti non è una “fibra lenta” per colpa dell’ultimo miglio, come ha sempre sostenuto Vodafone e come ha convenuto anche il CTU, bensì, in pratica, una ADSL che cade nella assoluta “media prestazionale” Adsl di Vodafone, ma è stata venduta come fibra “bollinata AGCOM” e poi difesa come “fibra rallentata” per non ammettere i fatti.

Il “bollino” di AGCOM, garante di una falsa promessa, che ha permesso a Vodafone di ripetere l’inganno ai suoi clienti con la sua effettiva inadempienza contrattuale, è il “problema dei problemi” nel contesto della relazione tra i clienti e le società telefoniche.

Scrive Sassetti:

Ne consegue che in Italia solo il 3% dei clienti che ha un contenzioso con le società telefoniche fa un ricorso ma è ragionevole ritenere che molti più del 3% abbiano effettive ragioni che non sono difese adeguatamente, con la dissuasione, dalle agenzie di controllo e di vigilanza.

..Ha gettato una pessima luce sul comportamento di Vodafone, a partire dall’ufficio legale che ha gestito la vicenda in maniera spavalda e arrogante, diciamo da “scommettitore”, scommettendo sul lancio della spugna sul ring da parte del sig. Sassetti, fino al Consiglio di Amministrazione che, messo minuziosamente al corrente dei fatti, ha fatto il pesce in barile, fischiettando con indifferenza il motivetto di Orietta Berti “Fin che la barca va”…..

L’atteggiamento di Vodafone ….ha reso un pessimo servizio alla Giustizia Italiana – al Paese Italia – nella speranza di poter “intortare” indefinitamente un giudice su questioni tecniche, perché ha allungato senza senso un procedimento giudiziario che si sarebbe potuto concludere in breve tempo.

Da questo punto di vista il sig. Sassetti giudicò che il comportamento della società fosse stato davvero “antipatriottico”, specie perché tenuto in periodo di covid, quando anche le aule giudiziarie soffrivano già dei rallentamenti per una ragione dolorosa.

In altri termini, poiché la società conosceva la situazione reale, le azioni dilatorie erano comunque disdicevoli, ma in tempo di covid erano proprio antipatriottiche.

In verità, non c’è nessun “patriottismo” che possiamo aspettarci da Vodafone Group Public Limited Company (VOD) che ha tra i suoi maggiori azionisti realtà che non ci appartengono:

Azionista

Azioni

Data riportata

ACR Alpine Capital Research, LLC

18.637.140

29 giu 2023

Price (T.Rowe) Associates Inc

18.410.996

29 giu 2023

Hotchkis & Wiley Capital Management, LLC

18.053.039

29 giu 2023

Renaissance Technologies, LLC

15.339.576

29 giu 2023

Morgan Stanley

10.386.385

29 giu 2023

ICICI Prudential Asset Management Co., Ltd.

7.869.284

29 giu 2023

Goldman Sachs Group Inc

7.794.083

29 giu 2023

Altrinsic Global Advisors, LLC

7.432.585

29 giu 2023

Bank of America Corporation

6.873.101

29 giu 2023

Oppenheimer Asset Management, Inc.

4.284.453

29 giu 2023

E Sassetti ha registrato che: È evidente che tutta la manfrina condotta negli anni da Vodafone fosse volta a sfruttare la farraginosità del sistema giudiziario italiano per non andare a sentenza…..

Il quadro dipinto da Sassetti nel suo IL CITTADINO CHE SFIDÒ LA COMPAGNIA TELEFONICA, ritrae un’Italia concepita come terra da assaltare, con i cancelli spalancati ai predatori di varia specie, grazie all’inerzia delle “Associazioni dei Consumatori”, grazie all’inefficienza delle Authority che potrebbero, semplicemente, introdurre il correttivo suggerito da Sassetti (Ma per caso avete voi mai sentito qualche associazione dei consumatori fare questa banale considerazione per chiedere ad AGCOM di modificare le regole per la disdetta dei contratti farlocchi e per rendere automatico un dovuto rimborso ai consumatori quando questi, con ragione documentata, disdicono un contratto? Questa semplice regola di deterrenza, con risarcimento automatico, renderebbe le società telefoniche molto più attente a propagandare aria fritta.) e grazie alla farraginosità eterna del sistema giudiziario italiano che si conserva e non si è mai corretta proprio allo scopo di rendere impossibile una Giustizia Giusta, in Italia.

Il libro è il resoconto di un fatto tecnico e Sassetti lo ha scritto, per lunghi tratti, come avrebbe scritto una “perizia” se l'avesse chiamato come CTU un Tribunale.

Ha curato ogni dettaglio per scomporlo e rendere indiscutibile la sua sintesi.

Ha introdotto commenti dal sapore politico perché il fatto è una questione politica:

Paolo Sassetti ha scritto:

Per denunciare come funziona il “sistema” ho ritenuto non solo di non dovermi arrendere nell’aula di giustizia ma di dover raccontare la vicenda con dovizia di particolari.

Per evitare il danno politico e sociale dell’oblio.

Per indicare a alcuni cittadini come difendersi, per indicare alla Politica e alla Pubblica Amministrazione che è tempo di cambiare registro, visto che gli stipendi che girano presso le Autorità di Vigilanza non sono proprio miserabili.

Per il suo ampio contenuto tecnico, il libro di Paolo Sassetti non si adatta alla lettura di massa, né può essere, l’azione svolta da Paolo Sassetti contro Vodafone fino ad avere ragione al cospetto di un eccellente Giudice di Pace, intesa come “replicabile” dai comuni cittadini.

Sassetti ha potuto far leva, come pochissimi altri potrebbero, su un mix di elementi soggettivi difficilmente riscontrabili in capo ad un unico soggetto-cittadino italiano:

  1. consolidata competenza tecnica;

  2. disponibilità del tempo necessario;

  3. disponibilità dei soldi necessari;

  4. determinazione incrollabile;

  5. Forte intolleranza verso l’ingiustizia.

Sassetti è stato anche favorito dal “caso” per aver trovato, come giudicante, un Giudice che non si è lasciato mettere da parte con il pretesto della sua “incompetenza” di ruolo, né si è lasciato intortare dai legali corazzati di Vodafone, così come ha avuto la rara abilità e volontà di navigare nelle acque melmose della “farraginosità” del sistema giudiziario italiano nel quale anche i CTU non brillano per oggettività e padronanza della materia.

Piuttosto, questo pamphlet, come meglio Sassetti ama definire il suo testo, potrebbe essere un ottimo esempio concreto e rigorosamente trattato, al quale potrebbe ispirarsi lui stesso per ottenere un’Audizione Parlamentare e spiegare, in apposita Commissione, cosa non funziona nel vasto mondo delle Authority italiane e quali correttivi dovrebbero essere introdotti per la vera (e non solo promessa...) tutela dei consumatori e dei risparmiatori italiani.