USA. PROTESTA DEGLI STUDENTI PRO-PALESTINA. CHIESTE LE DIMISSIONI DELLA PRESIDENTE DELLA COLUMBIA UNIVERSITY

Redazione, 27 aprile 2024.

Nell'ultima settimana, si è alzato il tono della protesta degli studenti universitari americani  contro Israele e a favore dei palestinesi.

Presi di mira anche i media, accusati di schierarsi con Israele e di coprire le ragioni del popolo palestinese.

Particolarmente calda la situazione alla Columbia University dove il presidente di origine egiziana, Minouche Shafik , sta rischiando la testa, stretta tra le accuse di antisemitismo da un lato e di reazione violenta e antidemocratica contro gli studenti, dall'altro.

Il 17 aprile, gli studenti filo-palestinesi della Columbia University hanno montato circa cinquanta tende nelle aree del campus universitario, allo scopo di pressare la direzione dell'università a cui stanno chiedendo, da giorni, di interrompere i legami con le università israeliane e di chiudere ogni relazione finanziaria con le società in Israele.

Catherine Elias, una giovane studentessa della Columbia, arrestata per la sua azione di protesta e rilasciata poco dopo, non ha perso il suo coraggio e, appena liberata, ha affermato che "Siamo nel paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza... Tutti gli armamenti che permettono a questo genocidio di continuare vengono finanziati attivamente da università come la Columbia attraverso le loro dotazioni".

Il presidente della Camera Mike Johnson, pure lui traballante sotto gli attacchi dei repubblicani più intransingenti, ha chiesto che sia ripristinato l'ordine presso la Columbia, affermando che se l'attuale presidente Shafik dimostrasse di non essere in grado, dovrebbe dimettersi.

La tensione è montata in quasi tutte le università americane in reazione all'intervento della polizia che, con un atto di forza e di violenza, ha smontato l'accampamento allestito dagli studenti della Columbia University e arrestato un centinaio di ragazzi con l'accusa di violazione di domicilio.

In Texas, ad Austin, sono stati arrestati trenta studenti e nella California del sud, gli arrestati sono stati circa cinquanta.

Forti tensioni anche nelle università di Boston, Harvard, Los Angeles, New Haven con la polizia che è intervenuta in tenuta antisomossa.

Alla Yale University, nel Connecticut  gli studenti hanno  bloccato il traffico intorno al campus e chiesto che  l’università cessi di essere finanziata dai produttori di armi.

Il nuovo presidente della Camera, Mike Johnson ha incontrato la presidente Shafik mercoledì scorso per chiederle di  reprimere le proteste contro la guerra di Gaza, minacciando il blocco dei finanziamenti federali per i college che non abbiano la capacità di creare ambienti sicuri per i loro studenti ebrei. 

Ha dichiarato: “Non possiamo proprio permettere che questo tipo di odio e antisemitismo fiorisca nei nostri campus. E deve essere fermato sul nascere. Coloro che stanno perpetrando questa violenza dovrebbero essere arrestati”.

Al fianco di Johnson molti colleghi di partito.

Ha aggiunto: "Sono qui oggi, unendomi ai miei colleghi e chiedendo al presidente Shafik di dimettersi se non riuscirà a riportare immediatamente ordine in questo caos... In qualità di presidente della Camera, mi impegno oggi a far sì che il Congresso non rimanga in silenzio poiché ci si aspetta che gli studenti ebrei scappino per salvarsi la vita e restino a casa dalle lezioni nascondendosi nella paura”.

Dalla piazza, all'uscita dall'università, Johnson è stato sommerso dai fischi  e dall'urlo “Vattene da qui!”

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