LA PROSSIMA PRONUNCIA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULL'OBBLIGO VACCINALE.

Giannina Puddu, 27 aprile 2022.

Il video messaggio dell'avv. Marco Mori che ci invita ad esercitare una forte pressione politica affinchè la Corte svolga il suo compito in modo fedele al suo ruolo che è quello di impedire che la nostra Costituzione sia violata.

Il rischio, bene spiegato da Mori, è che la Corte Costituzionale, con la presidenza Amato, si indirizzi verso un parere appiattito sulla  posizione dell'esecutivo e lontano dal dettato costituzionale.

Lo stesso Giuliano Amato che ha già affermato che "la fornitura di armi in Ucraina non è in conflitto con la Costituzione".

L'altro aspetto fondamentale è che il parere della Corte sarebbe definitivo  e aprirebbe al vizio di guidare l'Italia oltre e sopra la sua Costituzione, oltre il primato legislativo del Parlamento già, abbondantemente, schiacciato dal ricorso sistematico al voto di fiducia che consente all'Esecutivo di assumere anche il ruolo Legislativo che, invece ed assolutamente, non gli appartiene.

Se il Governo fa tutto da sè,  senza gli indispensabili contrappesi, non è più Repubblica ma torna ad essere Monarchia o peggio.

Se vogliamo conservare la nostra Repubblica Rappresentativa e Democratica, ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, a partire dalla categoria degli Avvocati che sono o dovrebbero essere padroni del Diritto e dovrebbero contrastarne la violazione.

Altrimenti, ciò che accadrà, sarà solo colpa nostra e ci sarà ben poco da versare lacrime di coccodrillo, dopo che la frittata sarà fatta.

Se permettiamo al solo Esecutivo di decidere le nostre sorti nell'ambito della questione dell'obbligo vaccinale, saremo stati noi a spianare la loro strada verso qualunque altra decisione, in qualsiasi ambito, compresa l'azione di guerra che, di fatto, ci vede già e pericolosamente "schierati" contro la Russia.

Il nostro Governo ha già offerto alla Russia la ragione per lanciare bombe nei luoghi sede delle basi NATO in Italia.

La maggioranza degli italiani è contraria a questa posizione e, ciononostante, il Governo sta "tirando dritto".

Se la Russia inizierà a bombardarci saranno cavoli amari e si scatenerà un effetto domino, di attacchi e reazioni militari che porteranno morte e fame nel nostro Paese.

Noi, siamo il Popolo Sovrano e come Sovrani dobbiamo far valere il nostro Potere e non lasciare, da idioti, che siano gli altri a riconoscercelo.

Quando la Russia, costretta da arroganti e continue provocazioni, attiverà il primo attacco militare contro la terra italiana, sarà dichiarato, dal nostro Presidente della repubblica, la Stato di Guerra e questo farà saltare le elezioni Politiche del 2023 su cui, in troppi, contano (senza poterci contare...) per "aggiustare" le cose.

Il rischio che, nel 2023, non ci siano le Politiche è, secondo me, pari ad almeno il 70% delle probabilità.

La durata  massima di una legislatura  è stabilita dall’articolo 60 della Costituzione, pari a cinque anni e non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.

Questa circostanza deve essere intesa come un conflitto deliberato dal Parlamento e dichiarato dal Capo dello Stato. Per essere più chiari: non basta a decretare la proroga della legislatura una minaccia più o meno concreta di guerra ma ci deve essere un conflitto armato seguito da una deliberazione dello stato di guerra. (da laleggepertutti.it)