Rischio di credito sovrano, gli investitori sono più tranquilli. Ma la minaccia sono i tassi...

Gli investitori istituzionali europei sono assai meno preoccupati circa il merito di credito del debito sovrano. È questa una delle conclusioni più importanti dell’ultima edizione dell’indagine RiskMonitor condotta da Allianz GIobal Investors.

Dodici mesi fa il rischio legato al debito sovrano era considerato un rischio enorme per i propri obiettivi finanziari dal 35% dei partecipanti all’indagine, mentre attualmente il dato è sceso a poco più del 13%. Analogamente, meno del 9% dei 155 rispondenti classifica la volatilità complessiva del mercato come rischio enorme, mentre un anno fa la percentuale era pari al triplo. Tuttavia non si può certo affermare che il clima di maggiore distensione si estenda su tutti i fronti: nelle ultime tre indagini la percentuale di investitori che considera enormi i rischi di coda è rimasta stabile attorno al 15%.

I tassi attuali rappresentano una seria minaccia

I rendimenti molto bassi o addirittura negativi del debito sovrano destano crescente preoccupazione tra gli investitori: oltre il 20% dei rispondenti classifica come rischio enorme gli attuali livelli dei tassi di interesse, una percentuale nettamente superiore rispetto a tutte le altre categorie analizzate. Questa percezione appare ancora più pronunciata nei paesi di lingua tedesca, in Francia e in Italia. Un rispondente su tre ha indicato gli attuali tassi di interesse, o una loro diminuzione, come il maggior rischio singolo per i propri obiettivi finanziari a dodici mesi. Tra gli investitori sembra diffondersi il crescente timore che i bassi rendimenti possano perdurare a lungo. Alla domanda di quale tema macroeconomico li tenga svegli la notte, il 25% ha risposto lo scenario di financial repression.

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