Alla Luiss si fa luce sui metodi quantitativi. Ecco i temi, dite la vostra

Importante workshop si svolgerà domani presso l`Università Luiss, grazie anche al contributo del Casmef, il Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari. Stiamo parlando dell’incontro “Rick Disclosure and investment decisions Through probability Methods”.

Alla Luiss si fa luce sui metodi quantitativi. Ecco i temi, dite la vostra

Un’occasione utile per assistere anche alla presentazione del libro “A quantitative Framework to Assess the Risk-Reward Profile of Non-Equity Products” di Marcello Minenna. All’incontro saranno presente, oltre a Minenna, Saverio Massi Benedetti, Nicola Benini (vicepresidente e associato Assofinance), Rita L.D’Ecclesia, Giorgio di Giorgio, Alessandro Settepani e Prospero Simonetti.
Si parte alle 16.45 per avviare alle 18.40 una importante tavola rotonda che tratterà i seguenti temi di assoluta importanza finanziaria, ma dei quali si parla ancora troppo poco (e sui quali, ve lo possiamo dire per esperienza vissuta, molte poche società finanziarie vogliono esprimersi. Ma noi continueremo a provarci…). Per questo Ifanews invita i propri lettori a dire la loro sui seguenti temi. Vi daremo tutto lo spazio necessario e pubblicheremo i migliori contributi in home page

1.La classificazione dei  prodotti finanziari in prodotti complessi e  non complessi può servire a fornire informazioni sulla rischiosità degli stessi?  Questa classificazione ha senso in mercati in cui è possibile mettere a punto strategia  di replicazione dei portafogli?  Rischio e complessità non sono certo sinonimi quindi potrebbe accadere che vi sia un prodotto complesso che di fatto risulta poco rischioso rispetto ad un prodotto non complesso che invece risulta particolarmente rischioso. L’investitore in questi casi potrebbe essere confuso da tale classificazione.
2. In un mercato caratterizzato da vari fattori di rischio ed in cui il rischio di credito è diventato una variabile cruciale pensa che sia possibile ancora misurare il rischio associato ad un investimento mediante stime puntuali (si pensi al  Value at Risk o l`expected shortfall)? Secondo lei il calcolo stocastico utilizzato nella valutazione dei prodotti finanziari e per le strategie di hedging può fornire uno strumento di misurazione valido?
3. Spesso si dice  che gli investitori non leggono le informazioni sui prodotti o non sono in grado di comprenderle. Siete d`accordo con questa affermazione e quali pensate possano essere le conseguenze di ciò sulla vendita di prodotti finanziari? Una maggiore trasparenza nei prospetti informativi come potrebbe essere realizzata ?  Una maggiore trasparenza potrebbe ricreare  quelle condizioni di fiducia tra gli investitori che sono alla base di un circolo virtuoso di crescita?
4. Una condizione di scarsità di risorse come quella attuale pone seri vincoli ai bilanci dell`ente pubblico, In tali condizioni, la gestionefinanziaria dell`ente pubblico deve necessariamente ridursi ad una contrazione acritica della spesa? E` possibile cogliere il momento di
difficoltà come un`opportunità per innovare profondamente i meccanismi
di gestione anche attraverso l`uso di strumenti tecnici piùsofisticati, come i derivati che, se utilizzati correttamente, favoriscono una più efficiente allocazione delle risorse? Se sì, a
quali condizioni?
5. Per concludere facciamo un esempio legato all`attualità ? Oggi siamo, proprio come agli inizi degli anni 2000, in un clima di tassi bassi e in più anche gli spread si stanno restringendo.  Quale
potrebbe essere un prodotto capace di sfruttare al meglio queste condizioni creando valore per un investitore?  Nel  caso di un ente pubblico indebitato  quale  strategia nei mercati derivati potrebbe  consentire un` efficace copertura? Quale lo strumento di trasparenza per mostrare la validità
di queste proposte finanziarie?

``