Cosa ne pensano i piccoli e molti azionisti Fiat????

Il  25 marzo 2012, su IL FATTO QUOTIDIANO, Vittorio Malagutti confrontava lo stipendio di un operaio della Fiat con lo stipendio di un operaio della Wolkswagen. In Fiat 1400,00€ netti contro 2.600,00€ netti in Wolksvagen. Aggiungeva che, ciononostante, i bilanci della Wolksvagen battevano quelli di Fiat. Magari, oggi, nel febbraio 2013, è ancora così ma non è questo il punto d’osservazione attuale. La questione sulla quale mi preme concentrarmi ed indurre alla riflessione è altra. Oggi si  legge che i 19 operai iscritti alla Fiom (riassunti a novembre dietro disposizione della Corte d’Appello di Roma)  dipendenti della  fabbrica Italiana di Pomigliano incassano retribuzione regolare ma senza nessuna possibilità, al momento, di tornare a lavoro in fabbrica. Dopo tre settimane di corso di formazione e una settimana di cassa integrazione, gli operai iscritti alla Fiom, si sono presentati in fabbrica al primo turno, quello delle sei di mattina, non avendo ricevuto indicazioni, nei giorni precedenti, su orari e mansioni a loro attribuiti, ma non li hanno fatti entrare. Quindi questo gruppo, non lavora, non produce ma incassa lo stipendio. Dato per buono, ancora oggi, lo stipendio netto mensile pari a 1.400,00€, moltiplicato per due per avvicinarci al “costo azienda”  otteniamo un pro-capite pari a 2.800,00€ ed un conseguente costo annuale approssimato per difetto  pari a  2.800,00€ per 12 che ci induce ad ipotizzare un “costo azienda annuale” pari 33.600,00€. Se poi moltiplichiamo il valore stimato per anno pro-capite per 19 cioè tanti quanti sono i lavoratori iscritti alla Fiom otteniamo un altro valore pari a 638.400,00€. Se osserviamo il dato dal punto di vista dei piccoli azionisti (nostro compito da consulenti finanziari indipendenti) della Fiat che registra un “flottante” pari ad un pesante 59,20 (dati ricavati dal sito di Borsa Italiana) ci domandiamo se sia coerente, rispetto ai doveri del management di una SPA quotata e così presente nei portafogli dei piccoli risparmiatori, una gestione così allegra e spensierata delle risorse della società che getta nel vuoto 638.400,00€!!!! Ci rendiamo conto anche del fatto che questa cifra, astronomica dal punto di vista degli “umani”, rappresenti uno spicciolo dal punto di vista Fiat abituata a maneggiare milioni e miliardi. Ma il dubbio che ci sarà consentito coltivare è che non si tratti, piuttosto, della punta dell’iceberg che sveli l’ennesimo delirio di onnipotenza manageriale per cui tutto è possibile fino al momento in cui il giocattolo non si rompe come se ne sono già rotti altri e i cocci, come schegge telecomandate, finiscono sempre sulle stesse teste. Fatta tale inusuale riflessione si accompagna un’altra domanda: non sarebbe il caso che l’Autorità di controllo ci facesse un ragionamento? Giannina Puddu – Presidente ASSOFINANCE UBS: 2,20% NORGES BANK: 2,20% BLACKROCK INC.: 2,80% FIAT S.P.A. - TREASURY STOCK: 3,20% GIOVANNI AGNELLI E C. SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI: 30,40% ALTRI AZIONISTI < 2%: 59,20%

Cosa ne pensano i piccoli e molti azionisti Fiat????