Fornero, ecco il piano per la riforma del lavoro

Il ministro Elsa Fornero sta illustrando al tavolo governo-parti sociali un documento con le linee guida del Governo per la riforma del mercato del lavoro. È articolato in 5 capitoli. Lo riferiscono fonti delle parti sociali presenti all`incontro in corso a Palazzo.

Fornero, ecco il piano per la riforma del lavoro

I cinque capitoli sulle politiche per il lavoro - riferiscono le stesse fonti - sono: tipologie contrattuali; formazione e apprendistato; flessibilità; ammortizzatori sociali; servizi per il lavoro.

«Occore un contratto che evolva con l`età dei lavoratori piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per tutte le età». Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, illustrando il documento in 5 punti presentato dal governo sulla riforma del mercato del lavoro.

Quello a cui pensa il governo è un modello di contratto che si «iscrive attorno alla vita del lavoratore» e che sembra richiamare il modello «Modigliani». Il tutto per favorire la formazione e la partecipazione al mercato del lavoro «ad ogni età». Per questo, ribadisce il ministro alle parti sociali, «occorre un contratto che evolva con l`età piuttosto che contratti collettivi nazionali di lavoro buoni per ogni età».

La riforma del mercato del lavoro è «ambiziosa» ma il Governo non ha la pretesa di farla senza il «largo consenso» delle parti sociali. Lo avrebbe detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione in corso a palazzo Chigi. «È dovere di questo Governo - avrebbe detto - portare tutti a discutere non per conservazione dell`esistente ma per il futuro, per la crescita e per l`Europa». Il confronto proseguirà con gruppi di lavoro «tematici e informatici».

«È dovere di questo governo portare tutti a discutere non per la conservazione dell`esistente ma per il futuro, per la crescita, per l`Europa», dice Fornero, che aggiunge: «il modo in cui declineremo queste linee di tendenza dipenderà da voi».

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero avrebbe indicato al tavolo con le parti sociali, secondo quanto trapela dai presenti all`incontro, l`obiettivo di rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali puntando ad «un sistema integrato su due pilastri», sul modello della cassa integrazione per le riduzioni temporanee di attività, e con un sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro. Sul tavolo lo strumento del «reddito minimo» ma le risorse necessarie sarebbero al momento «non individuabili». Da qui l`ipotesi di inserirlo comunque nella riforma prevedendo però «una applicazione dilazionata».

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