La crisi vista dal Mezzogiorno

La crisi ha fatto scendere il prodotto interno lordo in tutte le aree del Paese ma ha colpito piu` duramente il Mezzogiorno dove il Pil e` sceso ai livelli del 200. E` quanto emerge dal rapporto sui Conti economici regionali elaborato dall`Istat.

Tra il 2007 e il 2011, spiega l`Istituto di Statistica, ``a causa degli effetti della crisi economica, il Pil in volume e` diminuito in tutte le aree del Paese``. Per il Centro-Nord, la riduzione media annua e` stata di circa l`1%, mentre piu` marcata appare la contrazione nel Mezzogiorno (-1,7%), dove i risultati peggiori riguardano Molise (-3,0%) e Campania (-2,2%). Nel Nord e` il Piemonte ad avere la performance piu` negativa (-1,5%).

``Solo nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen - rileva l`Istat - il Pil in volume si e` riportato nel 2011 su livelli pre-crisi (2007), mentre nel resto del Paese il recupero e` stato solo parziale: per il Nord il livello del 2011 e` analogo a quello del 2005, per il Centro a quello del 2004 e per il Mezzogiorno e` sceso a quello del 2000``.

Nel solo 2011 il Nord-est e` l`area che segna il risultato piu` positivo in termini di variazione del Pil in volume (+1,1%), seguono Nord-ovest (+0,6%) e Centro (+0,2%). L`unica ripartizione che ha subi`to una diminuzione del Pil rispetto all`anno precedente e` il Mezzogiorno (-0,3%); particolarmente negativi sono i risultati di Molise (-1,9%), Sicilia (-1,3%) e Campania (-0,8%).

In termini di reddito procapite, la graduatoria delle regioni per il 2011 vede al primo posto la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen, con un Pil per abitante di oltre 36.600 euro, e all`ultimo la Campania, con poco piu` di 16.600 euro.

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