OMOSESSUALITA` E` RINUNCIA ALLA RIPRODUZIONE

Nessun estraneo diventi `genitore` a botte di moneta... Ho grande simpatia e rispetto per le coppie di genere omogeneo. Ognuno ha il diritto di scegliere di amare chi gli pare. Un uomo, un altro uomo, una donna, un`altra donna. Come uomini e donne, tra loro. Ma, monta l` antipatia nel momento in cui, i membri delle coppie omogenee, rivelano l`incapacità, essi stessi, di accettare il loro stato e, quindi, gli effetti del loro stato, liberamente scelto. Due donne non possono fare figli. Due uomini non possono fare figli. Punto. E`, il loro, amore si o no? Se, si, devono cercare e trovare, in partenza,la forza necessaria a superare il limite dettato dal loro stato. Lo stato è l`infertilità. Qual è il senso, dunque, della rincorsa velleitaria successiva alla ricerca di un utero o di un pene (esterni alla coppia) per riprodursi esternalizzando, rispetto alla coppia e a pagamento, il compito della riproduzione? Se questo impeto non si frena, non è amore. Meglio lasciarsi. Meglio pensare come Matteo Maria Martinoli del quale, di seguito, riportiamo il pensiero. Giannina Puddu Ogni essere umano nasce da una donna: una puerpera, solitamente madre. Non esiste testimonianza nella storia dell`umanità dell`esistenza di puerperi sedicenti mammi.Quando un figlio, concepito in provetta con una donatrice d`ovulo diversa dalla puerpera che l`avrà ceduto ai suoi genitori adottivi, chiederà chi è la sua vera (biologica) madre, l`unica risposta né falsa né crudelmente evasiva saràquella che la vera madre di ciascun uomo non è quella biologica, ma quella alla quale ci ha affidato il suo unico figlio biologico Gesù: Maria.Matteo Maria Martinoli, Milano.

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